Attività sull’identità: scuola secondaria di I grado

Come ci si sente nel corso dell’adolescenza? Può essere utile fissare il proprio ritratto oggi per ritrovarlo e rifletterci un domani?

Si tratta di una fase della vita molto attiva nella quale si apprendono nuove abilità, si diventa autonomi dalla famiglia e si creano legami affettivi che hanno necessità di essere integrati con quelli già esistenti ed apparentemente consolidati.
In questo periodo di passaggio dall’infanzia all’età adulta, i ragazzi vivono diverse esperienze e devono affrontare conflitti psicologici.

Moltissimi cambiamenti riguardano proprio il cervello e l’attività dei circuiti cerebrali che potenzia la spinta alla ricerca di gratificazioni: spesso gli adolescenti si comportano in modo impulsivo, le loro emozioni risultano amplificate e le reazioni poco razionali perché manca una visione d’insieme della situazione che stanno vivendo.

Le prove da superare appaiono complesse anche a causa della poca autostima e ciò può disorientare ragazzi e adulti -genitori, insegnanti, educatori, allenatori – che con loro si confrontano nella quotidianità.

Laboratorio: fasi e materiali

Vediamo ora le diversi fasi e gli strumenti da utilizzare in un laboratorio di filosofia sull’identità pensato per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado. Negli articoli L’insegnante facilitatore e Che cos’è il dialogo socratico sono spiegate le modalità di conduzione del laboratorio improntato all’apertura e al confronto.

Fase 1: brainstorming

La prima fase del laboratorio ha l’obiettivo di creare un contatto con la classe al fine di aiutare gli alunni a stare nel momento presente.
Si possono scegliere uno o più parole (ad esempio ‘Terza Media‘, oppure ‘Ultimo anno della scuola media‘) e invitare i ragazzi a dire i termini che arrivano alla mente precisando che c’è piena libertà di espressione e soprattutto che qualsiasi giudizio è sospeso sia da parte dell’insegnante che dei compagni.

In questa fase è utile fare una sintesi raccogliendo le parole dette in dei macro gruppi che aiutano la mente a focalizzare i diversi ambiti toccati.

Fase 2: lettura di un testo

Nella fase successiva si può leggere un breve testo in cui i ragazzi e le ragazze possano identificarsi.

Il brano che segue è tratto dall’albo illustrato Vetro di Silvia Vecchini e Crstina Pieropan.

“Questa estate tutti mi hanno detto che sono cresciuta.
Più alta.
Ma non è quello che mi interessa.
Mi dicono che sono cambiata ma che ancora cambierò e che tra poco sarà tutto diverso e anche io. Mi sento dentro una specie di galleria. So come sono entrata, più o meno.
Non so come uscirò.
Un’amica di mamma dice che questa fase è come nascere una seconda volta.
Lo ha letto in un libro.
Allora, prima che sia davvero tutto diverso, ho pensato che potevo fare una cosa.
Non ho mai scritto una cartolina. Me ne scrivo una dal mare.
Nell’ indirizzo metto il mio nome.
Io soltanto so che, una volta arrivata, la metterò via per leggerla tra qualche tempo.
(Due anni? Tre? Cinque? Quanto è lunga la galleria?).
Ho pensato a tutto.
Perché se sarò così diversa, chi sarò?
Meglio scrivere un promemoria di chi sono adesso.
Un elenco in ordine sparso.
Farò presto. Scriverò piccino.
Deve entrarci tutto.”

Fase 3: dialogo

Questa fase può essere divisa in due momenti: il primo consiste in una riflessione sul testo per aiutare i ragazzi a individuare e verbalizzare le sensazioni della protagonista e le incertezze che la accompagnano.
Nella lavagna si possono scrivere le parole usate per descrivere la fase di crescita: cambiamento, diversità, rinascita, sogni, risveglio, desideri…

I ragazzi vengono poi invitati a riflettere in modo silenzioso e a rispondere ad alcune domande che permettono loro di esprimersi liberamente.
Ad esempio:

  • Quali sensazioni provi pensando al nuovo anno scolastico?
  • Qual è una cosa che vorresti che tutti a scuola sapessero di te?
  • Qual è un tuo obiettivo per quest’anno scolastico?

A questi interrogativi i ragazzi risponderanno in forma scritta su un foglio che servirà nella fase successiva del laboratorio.

Fase 4: contenere e conservare

L’ultima fase del laboratorio consiste in alcuni gesti, che aiutino i ragazzi a fermare il momento presente e a immaginarsi già nel futuro: dopo aver chiuso il foglio e averlo firmato viene messo in una scatola appositamente preparata dall’insegnante.

Viene chiusa e custodita nell’armadio della classe e verrà riaperta a giugno.

La scatola ha dunque la duplice funzione di contenere degli stati d’animo magari difficili da gestire in questa fase dell’anno scolastico e allo stesso tempo di custodire sensazioni, desideri e aspirazioni che magari cambieranno o saranno rinforzati dal trascorrere del tempo.

Questo laboratorio può essere pensato anche come una prima tappa del percorso di conoscenza di sé: si può infatti ipotizzare un momento intermedio a metà anno scolastico e naturalmente il momento finale di riapertura della scatola che aggiungeranno nuovi tasselli all’immagine che i ragazzi stanno costruendo di se stessi.

Libri consigliati

Titolo: La mente adolescente
Autori: Daniel J. Siegel
Editore: Raffaello Cortina
Anno: 2014
Pagine: 313

Titolo: Vetro 
Autori: S. Vecchini – C. Pieropan
Editore: Fulmino
Anno: 2016
Pagine: 44

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