C’era una volta delle dee, anzi volevo dire delle i-dee.
Questa è la narrazione del viaggio di un gruppo che intraprese un’esplorazione oltre i confini dell’ordinario e si spinse oltre le mura della città dove si ergevano sacri luoghi dimenticati, rovine arcaiche.
Questo è anche un invito per il lettore per avventurarsi in queste rovine dove risplendono segni, gesti, simboli e rappresentazioni di un femminile narrato dalle nostre antenate.
Ogni i-dea offre una narrazione in cui è possibile rintracciare un luogo speciale dove avveniva una trasformazione, ovvero detto con le parole dello storico delle religioni Eliade ogni rito di passaggio avveniva in un luogo preciso con un particolare senso del sacro.
La psicoterapeuta e filosofa americana Jean Shinoda Bolen nella sua opera “Le dee dentro la donna” attraverso la psicologia femminile e la mitologia greca, ci racconta sette modalità del femminile. Adesso il nostro compito è trarre dalle immagini arcaiche I-dee che ci mostrino attitudini e modalità di coscienza.

Analisi filosofica

Artemide e Athena sono i-dee di un’attitudine attiva e guerriera, entrambe vergini.

I-dee al femminile_Athena

Artemide e Athena sono i-dee di un’attitudine attiva e guerriera, entrambe vergini.
Artemide per la mitologia greca era sorella di Apollo e colei che portava il carro lunare, protettrice delle gestanti, dei boschi e degli animali e dea della caccia. Come la Diana della mitologia romana, era portatrice di luce. Per il pantheon etrusco era Thana o Tanaquil, colei che protegge le giovani vergini e le ninfe con i raggi lunari. Sacerdotessa e maestra dell’arte della aruspicina e disciplina etrusca ovvero l’arte di predire il futuro e della guarigione. Colei che protegge la vista e gli occhi che divenne per i cristiani Santa Lucia.
Artemide rappresenta l’agire con il cuore, lo spirito di indipendenza e autosufficienza, l’attrazione per le esplorazioni nei luoghi selvaggi. Protettrice delle cause delle altre donne. Immaginando la coscienza come qualcosa che illumina, in questo caso parliamo di una luce forte e concentrata ma anche un tipo di coscienza che porta luce in parti nascoste.

Athena greca era la dea della sapienza e delle strategie, protettrice delle città (Polis) e fondatrice di Atene. Protegge i luoghi di studio e di intelligenza (atenei). Per la mitologia greca nata dalla testa di Zeus. Raffigurata con il suo animale, la civetta, talvolta con armatura e corazza dorata. Per i romani Minerva e per gli Etruschi della Tuscia (Toscana-Lazio) Menerva dal latino Mensis ovvero mese lunare, era dea lunare e vergine delle arti e mestieri, delle prime associazioni femminili religiose e culturali e delle Sibille. La sua coscienza come quella di Artemide è concentrata sull’azione e riflessiva. La sua attitudine quindi è quella del pensiero. Come coppia Artemide e Athena sono la vocazione e l’ideale. Rappresentano la forza giovanile, il desiderio di realizzarsi.

I-dee al femminile_Artemide

Laboratorio di pratica filosofica

Le sedie erano in cerchio, ci trovavamo in un salotto di in un palazzo antico a Livorno. Pochi mesi prima avevo iniziato i gruppi di pratica filosofica dapprima in un ambulatorio di una farmacia collocata proprio davanti al mare.
Seguivo anche un gruppo presso la biblioteca d’arte del museo Giovanni Fattori. Qui con l’aiuto della bibliotecaria, del museo e del Comune di Livorno, ampliammo il progetto in “Le immagini dall’arte incontrano la pratica filosofica”.
Il punto di forza dei primi due setting donava la possibilità di avere di un’atmosfera rilassata e introspettiva. Mentre nella piccola biblioteca ex chiesina, la pratica filosofica si univa alla pratica di osservare immagini proiettate e poi auto riflessioni.

Nel salotto dopo una breve introduzione, invitavo le partecipanti a scegliere un foglio piegato e posto in una ciotola al centro del nostro cerchio di sedie. Su ogni biglietto c’erano alcune domande che avevo scritto pensando ad ogni idea del femminile nel suo nucleo più profondo. Dopo aver letto la domanda, lasciavo circa 10 minuti per riflettere.
Notavo con sorpresa che alla fine del momento introspettivo il gruppo si mostrava molto commosso, c’era sempre una sorpresa e un po’ di paura iniziale e poi succedeva qualcosa nel momento finale di condivisone. Una partecipante ci raccontò che per la prima volta si era ricordata come figlia, mamma e moglie e dove aveva dimenticato quel tipo di attitudine, idea Artemide/Athena.
Un’altra signora era felice di comprendere finalmente perché fin da bambina aveva vissuto con la vocazione di prendersi cura degli animali e della natura. Dal laboratorio sulle immagini dalla immagine di una bambina che guardava la luna, emerse da varie condivisioni l’idea di guardare la Terra dalla Luna (Leopardi). Dall’ immagine di un viaggiatore di notte emerse il desiderio di non dimenticare quell’esperienza di sentirsi connessi con Il tutto (Anassagora).

Prima di concludere invito lettrici e lettori a fare una piccola pratica, in solitudine oppure in compagnia. Osserva le foto delle due sculture, chiudi gli occhi per pochi secondi e poi scrivi di getto le tue impressioni.

Per approfondire:

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