Parlare di bellezza in un luogo, come il centro di salute mentale, dedicato alla cura della sofferenza può risuonare come una nota stonata e come un tema fuori luogo.

Come può una persona immersa totalmente nel proprio dolore, che non vede vie di uscita, pensare a delle cose belle?

Duranti gli incontri settimanali di discussione filosofica cerco di proporre delle riflessioni anche su argomenti che non siano inerenti al disagio psichico, proprio per rompere la “routine dei pensieri”, semplicemente per pensare ad altro. In questo modo è come se la persona, che sta attraversando un periodo di sofferenza, si accorgesse che ha ancora tante parole da dire oltre a quelle legate al dolore: è come se progressivamente si impadronisse della propria esistenza in tutta la sua totalità.

In questo laboratorio ho invitato i partecipanti a fare degli esempi pratici per rispondere alla domanda: che cos’è la bellezza ?

mare mosso - che cos'è la bellezza

Una bella persona

Ha fiducia nelle altre persone, è lungimirante, garbata, rispettosa, ti tratta bene senza farti pesare la tua diversità, ascolta senza giudicare, è paziente, equilibrata e coraggiosa, si prende le proprie responsabilità nelle questioni da affrontare.

Un bel paesaggio

Trasmette dei ricordi e dà emozioni, ripara le ferite dell’anima, è il mare che si infrange sulla scogliera, è il deserto che ti fa scoprire la tua spiritualità, è un duro colpo al narcisismo perché ti fa sentire piccolo di fronte all’immensità della natura.

Un bel sentimento

E’ intenso e condiviso, è la tua gioia ma soprattutto quella degli altri, è la tenerezza, la comprensione e l’accettazione, è la calma e la speranza, è l’amicizia perchè apre nuovi orizzonti e ti aiuta a comprendere la mente delle altre persone, un bel sentimento è quello che esprimi con gli occhi, è uno sguardo di intesa e complicità.

Un bell'edificio

Deve avere una progettualità e un significato, guardandolo ti fa provare le vertigini, è inusuale e diverso da ciò che ti aspetti, è pregno di bei ricordi legati al passato.

Delle belle parole

Sono sincere e possono essere anche negative, ti fanno sentire importante e considerato, “Grazie e scusa” dette nei momenti opportuni, sono parole di conforto e di stima, sono essenziali e determinanti, ovvero provocano un’azione di cambiamento.

Un bel gesto

E’ rivoluzionario, è aiutare qualcuno quando ne ha bisogno, è un abbraccio, è riavvicinarsi ad una persona che in un primo momento non ci piaceva.

Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore.

Peppino Impastato

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