Che cos’è veramente la Bellezza?
Esiste un criterio oggettivo e universale per stabilire che cosa essa sia?
L’ argomento, che ha ispirato il caffè filosofico di giugno, mi è balenato per la testa mentre ammiravo questo paesaggio…
Colpita dai colori e dalla luce di questa natura, pensavo alla bellezza dei sentimenti ed in particolare alla fiducia (ne avevamo parlato anche qui) quale elemento imprescindibile per costruire ogni relazione umana; poter fidarsi di qualcuno e contemporaneamente sapere che una persona confida in te provocano uno stato di benessere e di quiete interiore, che innescano a loro volta una serie di altre emozioni positive.
La fiducia dunque come generatrice di bellezza.
La domanda che, come di consuetudine, dà avvio alla discussione è la seguente: quali sono i bei sentimenti?
ARIANNA: “L’Amore che diamo e che riceviamo; è un sentimento importante che si offre a qualcuno ma che dobbiamo anche ricevere altrimenti dopo un po’ si esaurisce…”
NINA: “La comprensione delle persone che vivono al tuo fianco”
GIULIA: ” La gratitudine; credo che ogni tanto rendersi conto che dobbiamo essere grati a qualcuno se abbiamo raggiunto un obiettivo o se siamo sereni sia un bella cosa.”
Tutti concordiamo sul fatto che i sentimenti belli innescano tanti altri pensieri positivi in modo quasi inconscio e che osservare un bel paesaggio, un’opera d’arte, un bel monumento aiuta questo processo.
Che cos’è dunque il bello? Secondo quali criteri giudichiamo se una cosa è bella o meno?
GIOVANNI: “Un criterio per me importante è l’armonia, tutti i componenti devono armonizzarsi fra loro perchè così mi trasmettono un senso di tranquillità.”
LELLA: “La perfezione, ogni cosa deve essere ordinata.”
Ma se tutto è armonioso, non rischia di risultare noioso alla lunga?
GAIA: “Infatti, bello per me è anche qualcosa di provocatorio e che genera una frattura, perchè ti suscita delle domande e non mantieni solo un atteggiamento passivo di fronte a quello che stai guardando.”
Visto che siamo a Trento, la discussione si sposta sul MUSE ( il Museo delle Scienze progettato dall’ architetto Renzo Piano) e si fa subito accesa perchè i giudizi sul valore estetico su quest’opera sono molto contrastanti: da una parte c’è chi dice che non si amalgama con l’ambiente circostante e quindi stona, altri invece sostengono la sua grande bellezza proprio perchè è qualcosa di innovativo e perchè alla base c’è un’idea ben chiara, ovvero la struttura richiama il profilo delle montagne e la funzione è quella di un museo in cui il visitatore non è uno spettatore passivo bensì diviene parte di uno spazio aperto, che diviene luogo di cultura.
La domanda con cui ci lasciamo e che è sorta spontanea in seguito a queste ultime riflessioni è se la funzione, o lo scopo, di un’opera possa accrescere la sua bellezza.
About The Author: Anna Pellizzari
Sono consulente filosofico e aiuto le persone a mettere in pratica la filosofia. Organizzo laboratori di filosofia con bambini e ragazzi, conduco caffè filosofici e corsi su misura in vari contesti, sono appassionata di tutto ciò che ruota attorno alla salute mentale.
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