Siamo arrivati alla seconda tappa del nostro alfabeto della salute mentale: in questo video vi presentiamo le parole rappresentative della lettera B, ovvero bontà e bellezza.

La parola bontà è stata scelta dalle persone che hanno partecipato in questi mesi al gruppo di discussione filosofica presso il centro di salute mentale di Trento; in questo caso, si è voluto porre l’attenzione sul fatto che la bontà è una caratteristica che ciascuno di noi ha dalla nascita e sta alla singola persona poi decidere di coltivarla o meno.
Giuseppe Piccolo, che ci racconta questo termine nel video, dopo aver attraversato un lungo periodo di sofferenza psichica, svolge da alcuni anni il ruolo di UFE (Utente Famigliare Esperto), stando vicino e supportando con la sua straordinaria tenerezza coloro che stanno vivendo un momento di crisi.

Paola Santo, invece, è psichiatra presso il centro di salute mentale di Cles; con la sua parola ha voluto mettere in risalto la bellezza dell’essere umano, nei suoi pregi e nei suoi difetti, mettendo in evidenza come il primo farmaco per curare la malattia mentale non sia rappresentato da una pillola da ingerire, bensì dalla relazione tra il paziente e le persone che si prendono cura di lui.

#parolenonetichette

Qui potete vedere l’intero progetto “Mi ritorni in Mente. Le parole che ci abitano“.

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