Laura De Luca, radiogiornalista, conduttrice e autrice radiofonica, dal 1982 alla Radio Vaticana, in Breve storia filosofica della voce, ci propone un originale percorso di riflessione.

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Qual è l’alba della voce? Che significato ha la trasformazione di un suono informe quasi animale?

Il momento in cui forse lanimale divenne uomo fu proprio quando inventò la voce e la produsse: un suono articolato sorretto e diretto da un’intenzione certa.

Per ogni uomo la nascita, il venire alla luce ed affacciarsi alla vita coincide con l’emissione di un suono.
Fin dagli albori della civiltà la voce è sacra ed espressione dei propri bisogni.
Per quelli primordiali forse bastava un mugugno, allora

perché invece arrivò la voce? Forse perché l’uomo era già capace di percepirsi sulla soglia tra due mondi: dentro e fuori, io e non-io, caverna di se stesso, soglia di un pensiero.

Da quel momento comincia un processo di apertura: gli uomini si donano reciprocamente e condividono il cibo interiore che esce dalle loro bocche.
S’incontrano.
Emerge la diversità e la difficoltà a comprendersi e ad accordarsi.

Come in un coro che si appresta ad intonare un canto: il maestro dà la nota, ogni cantore la riproduce e cerca l’armonia con le altre voci.
“Fatemi sentire l’accordo” dice il maestro; ed è come dire “attraverso l’emissione di quel suono prendete consapevolezza di essere d’accordo tra voi, create la musica”.

direttore d'orchestra

La voce e l’ascolto

Laura De Luca nel suo libro ci parla degli elementi fondamentali dell’esprimersi: tra questi vi è il saper ascoltare.
Chi non ascolta gli altri non parla davvero. Solo chi ascolta può dire.
Non tutti sanno ascoltare, altri non vogliono ascoltare e chi non ha questo dono

non emette veramente una voce, ma mette insieme astrattamente il suono di alcuni vocaboli

Oggi sono tante le voci inascoltate o soffocate da altre voci.
Come la “vox clamantis in deserto” che allude ad un avvertimento che cade nel vuoto, alla voce di uno che grida nel deserto dove nessuno può sentire.
Il luogo della solitudine ma metaforicamente un deserto interiore dove manca l’ascolto, la capacità vocale più importante.

L’autrice in Breve storia filosofica della voce si esprime anche attraverso l’arte e il linguaggio poetico: il libro contiene alcune poesie e 11 acquarelli.

La voce è /il suo stesso rifugio./In qualcosa/appartiene al cielo./In qualcos’altro trema/insieme alla terra./Crocifissa/con l’uomo,/svela il suo fuoco/indelebile,/e la sua debolezza./Portatrice di un grido,/come di Dio morente,/si incammina sempre/vicino alle anime.

 

La voce ha il potere di trasformare il mondo: l’uomo nel farne uso come un suo strumento sa che questo potere va oltre colui che la possiede?

A prescindere da ciò che viene detto il tono, il ritmo, la velocità, l’intensità della voce guidano la comunicazione dal nostro mondo interiore verso l’esterno.

Breve storia filosofica della voce è un libro che risponde ad alcuni perché e stimola molte altre domande filosofiche e riflessioni sulla nostra voce e sulle voci di chi ci circonda.

Titolo: Breve storia filosofica della voce
Autore: Laura De Luca
Editore: Graphe.it
Anno: 2020
Pagine: 110

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