A un certo punto ho pensato che se riuscivo a capire anche solo un po’ come una persona che pesava 50 chili era riuscita a tenere testa, da sola, a un esercito feroce di 300 mila uomini, ai generali della Giunta, be’ allora questo segreto avrebbe cambiato anche la mia vita.

In queste parole del regista francese Luc Besson è racchiusa l’essenza della vita e della personalità  dell’orchidea di ferro Aung San Suu Kyi.

Ma chi è Aung San Suu Kyi?

Nel film The Lady – L’amore per la libertà,  diretto proprio da Luc Besson, è ben rappresentata la vita privata e politica del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, di questa esile figura in grado di affrontare una delle più cruente dittature militari degli ultimi 50 anni.

Aung San Suu Kyi è diventata in tutto il mondo un’ icona della lotta non violenta per la promozione e la salvaguardia dei diritti civili. Ha lottato senza sosta per riportare la democrazia nel suo paese, la Birmania (Myanmar), pagando a caro prezzo questo suo impegno politico e civile.
Ha subito ogni sorta di umiliazione ed è stata ostacolata in ogni modo dal regime attraverso arresti, detenzioni e allontanamenti dai suoi familiari.

Bandiera della Birmania - chi è Aung San Suu Kyi

Il percorso travagliato della leader birmana verso la conquista della libertà per il suo popolo, è raccolto nella sua opera più importante Liberi dalla paura (Sperling & Kupfer, 2005).
Qui troviamo, oltre al racconto autobiografico, un vero e proprio elogio al  popolo birmano che con coraggio ha resistito all’oppressione della dittatura mantenendo vive le proprie tradizioni e la propria cultura.

Il coraggio e la determinazione del popolo birmano e della sua paladina Aung San Suu Kyi porta nel 2015 alla vittoria del suo partito delle prime elezioni libere, dopo il colpo di stato del 1962.  Entra, così, a far parte del nuovo esecutivo prima come ministro e poi come Consigliere di Stato, continuando il suo inarrestabile impegno politico.

Curiosità
A sostegno della causa di Aung San Suu Ky, gli U2 le hanno dedicato uno dei loro brani Walk On contenuta nell’album All That You Can’t Leave Behind.

Per Approfondire

Premi Nobel e attivisti contro Aung San Suu Kyi: stop allo sterminio degli Rohingya” – La Repubblica, 30 dicembre 2016

Secondo Aung San Suu Kyi in Birmania non c’è “nessuna pulizia etnica” di musulmani” – La Stampa, 07 aprile 2017

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