Spesso mi viene rivolta questa domanda: “Perché hai scelto di studiare filosofia? Serve davvero a qualcosa?” e ogni volta mi viene da pensare a Socrate nella sua Atene. Sì, proprio quell’uomo che gironzolava pensieroso interrogando chiunque incrociasse il suo cammino, quel filosofo che voleva trovare la verità al di sopra di ogni opinione o apparenza e dentro ogni anima.
Solitamente poi rispondo dicendo che la filosofia serve a farti riappropriare di te stesso, a conoscerti per davvero e a farti vivere agendo da essere pensante.

Il filosofo è un essere complesso, nel mezzo tra la sfrontatezza, il coraggio e la paura di sé, è un essere umano immerso nei suoi limiti e nelle sue potenzialità. Egli è costantemente alla ricerca per chiarirsi ed essere luce che può illuminare gli altri, di cui egli a sua volta ha sempre necessità per ‘ tornare a se stesso’ in maniera di volta in volta più completa.

Consapevolmente o inconsapevolmente tutti sono filosofi, tutti sono parte della stessa umanità, dello stesso potenziale coraggio e della stessa paura. Ognuno poi mette in pratica il suo sé in maniera originale e personale, ma tutti sono interconnessi, per questo ognuno ha bisogno di un custode e di un Terzo che ampli il suo sguardo e quindi diriga meglio la sua azione. Nei suoi limiti umani e caratteristiche, il filosofo può incarnare questa missione nella delirante società post-moderna a livello sociale, economico, politico.

La sua missione è farsi segno di contraddizione per reinventare una società in cui il problema più grave è la perdita dell’uso di un pensiero che sappia oltrepassare la realtà in tutti i suoi ambiti.

Un pensiero che sia fatto di parole di carne che producano nuovi orizzonti e, nel senso positivo del termine, crisi di esistenze per rinnovarsi reciprocamente a partire dalla propria e altrui anima.
Per recuperare tale pensiero, però, è necessario coraggio e forse ci vorrebbe un Socrate moderno che gironzoli nelle strade di questo nostro mondo e che interroghi chiunque per far sì che la luce della verità rinasca in ogni essere umano ed illumini la realtà stessa.

Socrate come Terzo

Secondo me, Socrate oggi è un Terzo, ovvero ogni altro individuo che si viene a porre tra noi e il nostro prossimo.

Dunque rappresenta l’intera società politica, economica e sociale in cui ognuno si trova a vivere e in cui ognuno è interpellato ad agire nella responsabilità e nella giustizia.
In quanto membro fondamentale ed unico della molteplice comunità, ogni soggetto è un Terzo, ovvero un Socrate, coraggioso custode d’esistenza.

Cosa significa che ogni essere umano è un Terzo e quindi un Socrate che gironzola per le strade ed inconsapevolmente un filosofo che può fare la differenza per reinventare la società?

 Le caratteristiche di Socrate

A mio parere, le caratteristiche più importanti di Socrate erano:

  • coraggio: egli non temeva di avvicinarsi e soprattutto di essere. Socrate si faceva prossimo, cercava una domanda che potesse guidarlo verso l’anima del suo interlocutore e, poi, come una carezza, non ne pretendeva il possesso, ma ne rimaneva in ascolto, in sospeso tra la meraviglia e il mistero.
    Da lui bisognerebbe apprendere quel coraggio di farsi carezza, vicina ma distante, gesto veloce ma colmo di senso ulteriore, una carezza che sa scuotere e richiamare ad esistere completamente, in ascolto della propria anima.
  • mistero: la presenza di Socrate e la sua stessa identità erano un enigma che apriva altri orizzonti di esistenze. Ognuno è un enigma che aspetta soltanto di essere risolto in una carezza e in una luce di nuova consapevolezza. Se capissimo di essere dei preziosi enigmi, dove la complessità degli intrecci non è perdizione ma bellezza da curare e custodire, allora relazioni e mentalità contemporanee potrebbero essere reinventate.
  • essere un segno di contraddizione: egli si opponeva con delicatezza ad una mentalità da reinventare, insegnava ad abitare il mondo con consapevolezza e responsabilità, ma con la mente sempre altrove. Essere un segno di contraddizione significa dunque sapere di non sapere perché certi della propria interiorità e del proprio posto nel mondo.

Queste tre caratteristiche sono elementi che ogni essere umano dovrebbe ritrovare ed incarnare.

Chi è Socrate oggi dunque?
Chiunque, nella bellezza della sua identità misteriosa e nel coraggio di rendersi sempre un segno di contraddizione, sia in grado di farsi carezza e custode d’esistenza per recuperare se stesso attraverso gli altri, ovvero l’intera comunità.

Il Socrate moderno è l’essere umano che si scopre Terzo dell’esistenza. E’ l’intreccio delicato e potente di comunità ed identità, Terzo sempre presente nelle dinamiche relazionali.

Conclusioni

Socrate oggi è ogni sguardo che, intrufolandosi nelle dinamiche complesse dell’esistenza, combatte per i sorrisi, asciuga le lacrime rimettendo in vita, illumina silenziosamente, domanda per far emergere la bellezza di un’anima che rinasce al mondo.
E’ lo sguardo di chiunque abbiamo intorno, comunità ed identità, che, ogni volta, anche inconsapevolmente, ci ricorda chi siamo nelle tempeste dell’esistenza, interpellandoci nell’amore alla vita.

Per approfondire:

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