Siamo consapevoli delle nostre risorse? Vediamo chiaramente i nostri limiti?

Con i ragazzi della classe prima della scuola secondaria di primo grado ho affrontato questo tema attraverso la lettura di un albo illustrato intitolato ‘Vera Mongolfiera’, scritto da Cinzia Tuveri e illustrato da Usoa Mendikute.
I ragazzi hanno conosciuto una bambina con tanti sogni custoditi nei cassetti di un comò che contiene anche un sogno più grande degli altri.

Vera Mongolfiera Cinzia Tuveri

Vera ha otto anni e tanti capelli colorati, un po’ ingombranti, che con il vento si gonfiano tanto da farli sembrare una mongolfiera. I capelli mostrano la sua unicità poco apprezzata dagli altri bambini che a volte la prendono in giro.
Vera trascorre molto tempo sulla spiaggia e lì immagina e sogna.
E un bel giorno proprio grazie ai suoi capelli realizza il suo sogno…

A partire da quest’albo ho svolto alcune lezioni laboratoriali e durante il percorso ho inserito un momento filosofico: la conoscenza e l’utilizzo pratico e adatto all’età dei ragazzi del pensiero del filosofo Karl Jaspers.

Jaspers e i limiti della libertà dell’uomo

Karl Jaspers (1883-1969) è considerato, insieme ad Heidegger, il maggior pensatore dell’esistenzialismo tedesco.

Rifacendosi al pensiero di Kierkegaard, per Jaspers il tratto saliente e caratteristico dell’esistenza è il suo essere nel mondo cioè legata ad una situazione di fatto che la delimita in modo specifico e che ha un senso per chi la vive diventando per ognuno opportunità o limite.

L’esistenza è concretezza, singolarità e irripetibilità. Considerare l’essere come semplice presenza, come un elemento o cosa del mondo insieme ad altri elementi e tentarne una conoscenza oggettiva tipica ad esempio delle scienze conduce a uno scacco.
Serve un approccio diverso che Jaspers chiama chiarificazione e si può raggiungere attraverso la ragione.
La situazione in cui ci troviamo rappresenta noi stessi: nella realtà in cui viviamo abbiamo un’occasione per la realizzazione delle nostre possibilità.

Esistono delle situazioni-limite come la morte, il dolore, la lotta e la colpa che sfuggono alla nostra comprensione, sono come un muro contro cui urtiamo e naufraghiamo. Limitano la nostra libertà di movimento e non le possiamo cambiare. Possiamo solo osservarle con estrema chiarezza senza poterle spiegare. Mentre esistiamo ne facciamo esperienza.

Il laboratorio in classe

Inizialmente abbiamo visto un breve video sull’albo ‘Vera Mongolfiera’.
I ragazzi hanno fatto tante domande su questo personaggio e li ho invitati a immaginare altre informazioni su Vera. Partendo da un brevissimo stimolo sono stati in grado di costruire una storia simile a quella scritta dall’autrice aggiungendo anche degli sviluppi originali.

disegni su Vera Mongolfiera

In un secondo momento abbiamo dato spazio alla creatività: anche loro come Vera hanno costruito un comò con tanti cassetti e hanno scritto e condiviso i loro sogni.
Successivamente ho parlato dei punti di forza che ognuno di noi possiede e insieme abbiamo scoperto quelli di Vera: è coraggiosa, determinata, usa la sua immaginazione, è in sintonia con la natura, realizza il suo sogno più grande.
Ognuno di loro ha poi colorato a piacere un’ immagine di Vera.

Nell’ultima parte del laboratorio ho dato spazio ad una riflessione filosofica su limiti e risorse partendo da una domanda legata alla caratteristica più evidente di Vera, i suoi capelli: sono un limite alla sua libertà o una risorsa?

Ho presentato ai ragazzi, attraverso delle slides, alcune frasi che ho costruito semplificando la filosofia di Jaspers. Riguardavano la libertà di scelta, la capacità di decidere, o a volte in alcune situazioni l’impossibilità, gli ostacoli, i muri che si possono trovare, il senso dello scegliere e cosa si esprime attraverso la scelta, l’importanza di tentare per scoprire se ci sono delle possibilità di riuscita.

I ragazzi hanno partecipato attivamente alla lettura delle frasi portando degli esempi pratici presi dalla quotidianità e hanno parlato dei limiti che incontrano ogni giorno e delle strategie che mettono in atto per risolvere i diversi problemi.
Successivamente hanno fatto un lavoro di gruppo. Partendo da tre domande guida hanno raccontato ai compagni la volta in cui hanno superato un loro limite e in questa fase hanno posto l’attenzione sul limite: cosa è successo? è scomparso o si è trasformato?

Conclusione del laboratorio

Nella condivisione finale abbiamo fatto un lavoro di classificazione dei limiti riunendoli per tipologia in modo da avere più chiaro quale ambito della vita possono riguardare e allo stesso modo abbiamo analizzato le strategie emerse nei singoli gruppi affinché diventassero una risorsa condivisa e utilizzabile da tutti.

Per approfondire:

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