La parola dittatura è una derivazione dal termine latino dictator. La parola ha origine dal verbo dicere con il significato intensivo di “comandare”.

I romani utilizzavano questo particolare espediente solo in casi eccezionali e quando era a serio rischio l’esistenza stessa della repubblica.
Il dittatore rimaneva in carica finché non avesse svolto il suo compito e assimilava a sé tutti i poteri dei consoli.

Da qui la derivazione moderna del termine. Per dittatura, infatti, si intende una forma di governo nella quale tutti i poteri legislativi, esecutivi e giudiziari sono in mano ad un unico organo o ad un’unica persona senza alcuna limitazione.

Come in epoca romana, la causa dell’insediamento di una dittatura, solitamente, deriva da momenti di gravi crisi economiche e sociali. Il dittatore, quindi, è visto quale soluzione ad un serio pericolo incombente.

dittatura

Il dittatore moderno può prendere il potere sia con la forza e solitamente con l’ausilio dell’esercito, ma anche democraticamente come accaduto nei casi dei totalitarismi.
All’efficacia e durata di una dittatura si associa inevitabilmente il consenso della massa che la supporta,  la sostiene o la teme, nonché la presenza di un’ideologia di fondo che giustifica e autorizza le diverse azioni che vengono messe in atto.

Oggi, le dittature, specialmente quelle militari, risultano evidenti nella loro natura autoritaria, ma non sempre risultano così evidenti specialmente nel mondo della comunicazione permanente.

Dal momento che il mondo occidentale, e non solo, sta affrontando una delle più gravi crisi economico-finanziaria-sociale della  di storia, può essere questa una situazione fertile per la nascita di una dittatura?

 

Film consigliato: D’amore e ombra, anno 1994, regista Betty Kaplan.

Libro consigliato: Carl Schmitt, La dittatura, Roma, 2006

[Tutte le immagini sono tratte da Google Immagini]

 

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