La nostra Officina è spazio di condivisione di esperienze di pratica filosofica, è il luogo dove poter raccontare i propri laboratori per promuovere un nuovo modo di vivere la filosofia.
Oggi Anita Santalucia (popfilosofia.it) ci parla del suo progetto Cure e pratiche del sè!

In che ordine è giusto che le idee diventino progetti? Nell’ordine sparso dei pensieri e delle emozioni. Davanti ad un caffè, in pieno centro, è nata l’esperienza di Cure e pratiche del sé, Ermeneutica & autoeducazione della persona, il primo progetto “pop” nato all’interno di popfilosofia.it Un contenitore filosofico a tutti gli effetti, un luogo all’interno del quale si riflette su ogni cosa: si pongono domande, si offrono, quando è possibile, risposte, si guarda alle cose con attenzione. In effetti la riflessione e il pensiero libero, è da sempre stato il presupposto fondamentale da cui partiva la filosofia antica. Non curante della forma, si mirava alla sostanza. È in questo ambito che la cura di se stessi, della propria anima e poi del proprio corpo, diviene di straordinaria importanza e aiuta ad orientarsi nel modo migliore.

Cure e pratiche de sé nasce da questa esigenza: avvicinare le persone alla filosofia, spogliarla di quella veste accademica, eliminare tutte le barriere e finalmente, leggere un dialogo di Platone, una domenica pomeriggio senza reticenze. La prima sperimentazione ha sortito l’effetto sperato. Il percorso che non è un corso, è stato suddiviso in sei incontri teorici e due pratici. Durante il primo incontro sono stati analizzati i tempi e i modi del prendersi cura sul serio di se stessi: la necessità pratica di analizzarsi nella quotidianità. Il secondo ed il terzo incontro sono stati l’occasione di leggere l’Alcibiade di Platone come riflessione sul concetto di persona e la predisposizione alla parola . Mentre nel terzo incontro è stato affrontato il rapporto tra il sé e se stesso nell’esperimento di Cartesio. Le Meditazioni sulla filosofia prima sono state strumento di analisi e di indagine. Il concetto di cura in relazione al sé, è stato, invece, oggetto del quarto incontro, all’interno del quale sono stati letti brani tratti da Essere e tempo di Heidegger. Il quinto incontro del percorso è stato fatto di sera. Un’esperienza molto particolare che ha visto la scoperta dell’esercizio spirituale della cura del sé nelle parole di Epitteto, Seneca e Marco Aurelio, per poi concludersi nella riflessione sui quattro momenti della persona e sullo stile di vita.

Quest’ultimo argomento è stato di collegamento ai laboratori pratici: Io sono filosofo, in cui si è cercato di dimostrare il cambiamento possibile tramite il disegno della giornata, il flusso delle emozioni e delle azioni; Costruisco la mia filosofia con l’importanza del progetto di vita e le possibilità concrete di decidere cosa si deve, si vuole e si può fare. Il pubblico vasto, il linguaggio semplice, l’atmosfera priva di ogni inibizione hanno fatto il resto, proponendo un primo esempio di filosofia popolare nella pratica della vita quotidiana.

L’abitarsi, il praticare se stessi quotidianamente nella lezione di Platone, di Hadot, Heidegger e Foucault. La cura declinata in cura del sé in quanto corpo e cura del sé in quanto anima. Ecco che la prima è stata supportata dall’ausilio di sponsor solidali che hanno abbracciato il progetto e deciso di supportarlo offrendo la pausa filosofica. Un’ulteriore occasione di convivialità e di confronto, condivisione ed apertura. Cure e pratiche del sé è stata una bella esperienza destinata continuare senza pretendere di insegnare nulla ma con il diritto, arrogato, di voler avvicinare e coinvolgere. Se questa è la vita, se questo è il domani allora è giunto il tempo di vivere la filosofia e di filosofia in modo più consapevole, aperto, vivo e critico.

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