Le recenti notizie di cronaca hanno messo sotto i riflettori la modalità con la quale nel nostro paese viene salvaguardata la salute mentale dei cittadini.
Tra l’altro in questo periodo intenso, dove importanti leggi stanno per essere approvate, diventa inevitabile lanciare uno sguardo all’indietro, alla promulgazione della legge 180 che fu strumento di una vera e propria rivoluzione culturale.

A 35 anni dalla morte del suo ispiratore, Franco Basaglia, la legge numero 180 del 13 maggio 1978, “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori“, non solo impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio (TSO), ma aprì le porte ad un nuovo concetto di cura e soprattutto riconsegnò al malato diritti civili, dignità e libertà.

Nel gesto pratico e concreto di togliere le casacche manicomiali di contenimento ai malati all’interno della struttura psichiatrica, metaforicamente Basaglia restituì ai degenti la libertà e la propria identità di esseri umani prima che di malati.

“Tra la malattia e il malato senza dubbio mi interessa più il malato” amava, infatti, ripetere e dietro tutto questo vi è stato un intenso lavoro intellettuale di studio e formazione, correlato da importanti amicizie come quella con il filosofo francese J-P. Sartre.
I due, infatti, erano accomunati da una visione affine rispetto al ruolo dell’intellettuale dentro le istituzioni oppressive e al valore indissolubile della libertà del malato ma anche della libertà del medico.

Su questo sfondo teorico, la formulazione e promulgazione della legge 180 ha dato modo di applicare, in modo esemplare, il concetto che la salute è un diritto fondamentale, costituzionale, inviolabile, e che qualunque difficoltà, fisica o psichica, non può determinare l’annullamento della persona.

Credit: Baldini & Castoldi

In opere come, L’istituzione negata (Milano, Baldini Castoldi Dalai [1968], 1998), o nella raccolta dei suoi scritti, Scritti I, 1953-1968. Dalla psichiatria fenomenologica all’esperienza di Gorizia, (Torino, Einaudi, 1981) e  Scritti II, 1968-1980. Dall’apertura del manicomio alla nuova legge sull’assistenza psichiatrica, (Collana: Paperbacks, Torino, Einaudi, 1982) si può scoprire e comprendere il profilo teorico di quello che poi è anche il cuore della riforma e, attraverso il racconto delle sue esperienze, si impara a conoscere da vicino sia l’uomo, lo scienziato e l’intellettuale Basaglia, sia l’istituzione che lui stesso ha contribuito a modificare.

 

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