Nell’incontro precedente eravamo partiti da una domanda (Che cosa deve fare un amico per rendermi felice?) per sondare la natura della vera Amicizia.

Oggi riprendiamo il dialogo esaminando le parole di Nietzsche che nel testo “La Gaia Scienza” scrive: “Eravamo amici e ci siamo diventati estranei. Ma è giusto così e non vogliamo dissimularci e mettere in ombra questo come se dovessimo vergognarcene. Noi siamo due navi, ognuna delle quali ha la sua meta e la sua rotta; possiamo benissimo incrociarci e celebrare una festa tra noi, – come abbiamo fatto – allora i due bravi vascelli se ne stavano così placidamente all’ àncora in uno stesso porto e sotto uno stesso sole che avevano tutta l’aria di essere già alla meta, una meta che era stata la stessa per tutti e due. Ma proprio allora l’onnipossente violenza del nostro compito ci spinse di nuovo l’uno lontano dall’altro, in diversi mari e zone di sole e forse non ci rivedremo mai – forse potrà darsi che ci si veda, ma senza riconoscersi: i diversi mari e i soli ci hanno mutati […] Appunto per questo il pensiero della nostra trascorsa amicizia deve diventarci più sacro! […] E così vogliamo credere alla nostra amicizia stellare, anche se dovessimo essere terrestri nemici l’un l’altro.”

“È vero che capita di non essere più amici, credevo capitasse solo a me, ed è bello poter conservare un ricordo positivo in nome della vecchia amicizia, però bisogna capire per quale motivo si è interrotta. Per semplice lontananza o perché, come le navi di Nietzsche, il corso della vita ha preso strade diverse, oppure perché è stato fatto o subito un torto, nel qual caso è molto difficile poter conservare un ricordo positivo.” (Veronica)

“L’amicizia nasce spontaneamente, ma deve essere coltivata e alimentata costantemente. Il perno attorno a cui ruota il rapporto è il dialogo, che non si risolve in un orecchio che ascolta e nemmeno in consigli semplicistici bensì è composto da partecipazione emotiva, per esempio, alle sofferenze che l’altra persona sta vivendo in quel momento. Un ascolto attivo che comprende veramente ciò che stai dicendo. Ci deve essere una comunione di interessi” (Luciano)

È sufficiente avere qualcosa in comune con qualcuno per diventare amici?

“È bello però aprirsi anche alle novità, condividendo attività che magari non avevamo mai conosciuto.” (Veronica)

Nel bellissimo libro “Le intermittenze del cuore” lo psichiatra italiano Eugenio Borgna sostiene che “L’amicizia non è se non una delle possibili condizioni umane nella quale la diversità è continuamente superata in una reciprocità fatta di ascolto e di partecipazione. Si è, di volta in volta, aiutati, quando si sta scendendo lungo la china del dolore e della tristezza, e si è di aiuto all’altra persona, alle altre persone, quando sono queste ad essere sfinite dalla vita e ad essere bisognose di ascolto, e di incoraggiamento; di comprensione e di vicinanza.[…] L’amicizia, come ogni cosa essenziale della vita, può essere solo donata; ma, quando essa rinasce fra noi, ci trasforma nei nostri orizzonti emozionali e vitali, e fa sgorgare in ciascuno di noi la speranza: come arcobaleno che annuncia la scomparsa delle nubi e della oscurità.”

amicizia

“L’amicizia deve essere gratuita, cioè non devi aiutare un tuo amico per avere in cambio qualcosa, tu devi aiutarlo a prescindere.” (Maria)

“Per essere un buon amico devo innanzitutto stare bene con me stesso; quando sto male infatti tendo a rinchiudermi in me stessa e non volere nessuno.”(Angela)

“È bello anche quando un amico ti fa sentire che sei molto importante per lui, che per lui quel legame è necessario” (Cristina)

Da cosa nasce l’Amicizia?

“È un legame che nasce quando senti a pelle che vai d’accordo con quella persona.” (Maria e Massimo)

“È una sorta di legame spirituale, nasce come una scintilla. Nelle difficoltà l’amico ti è complice, sa come aiutarti, qual è il miglior modo per darti una mano. Per esempio, quando andavamo in montagna insieme, lui era più coraggioso ed io invece ero più pauroso. In un passaggio difficile, dove io esitavo ad andare avanti, non mi ha detto “Dai, muoviti, cosa fai ancora là”, ma mi ha aiutato a mettere il piede bene e a farmi sentire in questo modo al sicuro.” (Massimo)

Siamo disposti a perdonare un amico?

“Dipende da cosa ha fatto e se riconosce di aver sbagliato”(Veronica)

“Se è un vero amico, non ti tradirà mai…l’amicizia è un legame preziosissimo!” (Massimo)

E così ci lasciamo leggendo un passo di Epicuro: “Non è tanto dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno.”

NOTA: i nomi propri sono inventati per motivi di privacy.

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