La storia degli Stati Uniti d’America ha visto alcuni dei suoi presidenti rinviati a giudizio in quanto accusati di aver commesso illeciti nell’esercizio delle proprie funzioni.
Questa procedura è definita impeachment.
L’impeachment non è prevista solo per il presidente, ma anche per cariche federali e, riguarda casi di corruzione, tradimento o altro delitto e crimine importante.

La sua istituzione risale al 1376, quando furono messi sotto accusa per corruzione ed incapacità l’amante e alcuni ministri di Edoardo III. In seguito, la norma venne introdotta nella Convenzione di Filadelfia del 1787.

L’impeachment segue una precisa procedura.

Per prima cosa, la Camera formula delle accuse che devono essere precise. Viene, quindi, istituita una speciale commissione d’inchiesta e, se la votazione conseguente è favorevole all’ impeachment, vengono formulati i capi di accusa che sono trasmessi al Senato. A questo punto spetta al Senato procede e nel frattempo si costituisce in Alta Corte cosicché l’accusato possa difendersi. Infine, si procede alla decisione finale.

Campidoglio americano dove viene formulato l'impeachment

Il primo Presidente americano soggetto a impeachment fu il repubblicano Andrew Johnson nel 1868.

Solo nel 1999 si vide un altro presidente sottoposto a procedura completa. L’impeachement, infatti, venne avviato nei confronti di Bill Clinton con l’accusa di spergiuro per aver mentito sulla sua relazione con Monica Lewinsky e, per aver ostacolato la giustizia con pressioni sui suoi collaboratori. Il Congresso rigettò i capi di imputazione in quanto attinenti alla sfera privata.

Il dibattito su quali siano gli illeciti che possano implicare l’avvio dell’impeachment, sono ancor oggi oggetto di accesa discussione. Nel caso di Bill Clinton, per esempio prevalse, una concezione restrittiva rispetto ad una più estensiva.

Erroneamente si associa l’impeachment al presidente Richard Nixon per il Watergate nel 1973. Egli, infatti, si dimise prima che la procedura venisse avviata.

Per Approfondire

Simone Santucci, Profili storici e sistematici della messa in stato d’accusa, Roma, Aracne Editore, 2012

Curiosità

Il successore di Richard Nixon, Gerald Ford, poco dopo la sua elezione, accordò all’ex Presidente il perdono giudiziale presidenziale.

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