Titolo:  L’amore che salva, il senso della cura come vocazione filosofica
Autore: P. Bartolini, R. Mancini (a cura di)
Editore: Mursia
Anno: 2019
Pagine: 208

L'amore che salva_copertina

Racconta un’antica favola che Saturno, chiamato a dirimere una contesa insorta tra Giove, la Terra e la “Cura” circa il nome da imporre alla creatura che quest’ultima aveva plasmato dal fango, e cui Giove e la Terra avevano prestato rispettivamente spirito e corpo, così sentenziasse:
“Tu, Giove, che hai dato lo spirito, al momento della morte riceverai lo spirito; tu, Terra, che hai offerto il corpo, riceverai il corpo.
Ma poiché la “Cura” per prima ha forgiato questo essere, finché esso vive lo possieda la “Cura”.
Quanto alla controversia che avete circa il nome si chiami homo poiché è fatto di humus”.

L’amore che salva, il senso della cura come vocazione filosofica, curato da Paolo Bertolini e Roberto Mancini, contiene i saggi di diversi autori (filosofi, formatori e analisti biografici a orientamento filosofico) che s’interrogano su ciò che amore e salvezza possono significare per l’uomo di oggi.
È un libro collettivo che nasce dalla passione per il libero pensiero e risponde ad un’esigenza educativa delle nuove generazioni.
Termini quali amore e salvezza vengono ripensati e approfonditi, al di là delle diffuse e abusate semplificazioni dei nostri tempi.
Gli autori concordano sul fatto che l’amore salva nel momento in cui riconosciamo il valore della cura dell’altro, nostra e del mondo che abitiamo.
Attraverso i loro saggi cercano di trovare un’alternativa a una situazione tragica che risponde a logiche di utilità ed egoismo, di consumo e possesso e ha come conseguenze chiusura, ossessioni, ansia, dipendenze.

Esiste un altro amore, che non si dà secondo il possesso e l’appropriazione, quindi non riconosce cittadinanza alla gelosia, all’invidia, alla distruttività e non si misura su meriti e prestazioni.
E si fa strada il significato educativo e maieutico essenziale della cura: “cura” è accompagnare con rispetto e delicatezza una persona a superare il modo economico di amare per maturare la libertà dell’amore gratuito. (R.Mancini)

Cura, amore e spiritualità laica, sono concetti approfonditi dai diversi autori.
È il dialogo lo strumento che permette di uscire da se stessi e allo stesso tempo di conservare e rafforzare la propria voce. E anche la salvezza è un fatto collettivo perché non ci si salva da soli.
A questo proposito uno spazio importante nel libro è riservato alla figura e agli insegnamenti di Raimon Panikkar, teorico di una visione della conoscenza umana ampia e completa fatta di sensi, ragione, intelletto.
La sua è una visione tridimensionale dell’uomo che ha una dimensione d’infinito e di libertà che è divina, una dimensione di coscienza che è umana e una dimensione corporale che dipende dal cosmo.
Una nuova antropologia che rispetta la natura reale dell’essere umano può nascere solo attraverso il dialogo che ha le caratteristiche di un incontro che coinvolge l’interezza della persona, dove il cuore interviene tanto quanto la mente. Il sentimento infatti non può essere escluso se si vuole giungere ad un dialogo autentico che è desiderio di conoscersi reciprocamente.

Nel libro è possibile approfondire i legami tra filosofia e psicoanalisi: fin dalle origini la filosofia è stata cura del senso con lo scopo di affrontare la sofferenza esistenziale della condizione umana contrassegnata dal paradosso della libertà (R.Màdera).
La cura di cui si parla nei diversi saggi è strettamente connessa all’amore inteso in senso filosofico che non riguarda solo l’area psicologica dell’individuo ma si apre al mondo e agli altri diventando un amore cosmico.
Amore è coltivare la propria unicità, i difetti, gli aspetti ombra che se conosciuti e integrati contribuiranno a dare serenità e pace e attireranno alla salvezza anche gli altri.
Gli autori offrono al lettore numerosi spunti di riflessione passando dalla filosofia alla letteratura e, in un tempo di divisioni e scissioni, offrono come alternativa l’affacciarsi agli altri.

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