Femme des Lumières- donna dei Lumi: questo è il titolo che è stato attribuito recentemente a Émilie du Châtelet.
La matematica e filosofa francese vissuta nella prima metà del Settecento è ancora poco conosciuta al grande pubblico e il volume La favola delle api edito da Marietti 1820, una prima edizione assoluta a cura di Elena Muceni, incoraggia alla conoscenza di una donna dedita alle lettere e agli studi scientifici, troppo spesso menzionata solo come l’amante e la compagna di Voltaire.
Nonostante l’Illuminismo sia il secolo delle lotte ai pregiudizi e si combatta per la conquista dell’uguaglianza, il ruolo della donna è considerato inferiore e subordinato all’uomo.
In realtà molte donne dell’Illuminismo sono colte, istruite, lettrici di romanzi e di autori classici.
Una donna che sembra emergere è la marchesa Emilie di Châtelet nata a Parigi ai primi del Settecento. Partecipò attivamente alla vita mondana e al contempo si dedicò agli studi. Raggiunse livelli di preparazione simili a quelli dei maggiori intellettuali illuministi.
La favola delle api
La favola delle api di Emilie du Châtelet è la traduzione incompiuta e inedita dell’opera The Fable of the Bees di Mandeville, un olandese stabilitosi a Londra.
L’opera di Mandeville viene pubblicata nel 1705: si tratta di un poemetto in versi, riedito nel 1714 e nel 1729 che suscita interesse e consenso ma anche disapprovazione e scandalo.
Il motivo delle api non è casuale: nel Settecento si sviluppano numerose ricerche sulla psicologia delle api e il tema del loro comportamento diviene molto dibattuto. La favola traspone nel mondo degli animali le caratteristiche della società umana, i suoi vizi e le sue virtù e ha un chiaro significato: il vero fondamento della società umana non è un innato senso morale che ci spinge al bene e all’armonia bensì il sistema degli egoismi e delle ambizioni personali.
L’opera di Emilie du Châtelet è un libero adattamento che contiene il pensiero dell’autrice.
La donna dei lumi
Elena Muceni, specialista del pensiero moderno e di storia del libro nei secoli XVII e XVIII, che ha curato l’opera, nell’introduzione spiega chiaramente originalità del testo: le api, in questa versione francese della favola sono assenti e questo è forse dovuto alla difficoltà di tradurre il testo poetico in francese.
La favola delle api ha attirato l’attenzione di Emilie du Châtelet perché è un libro che
meglio riporta gli uomini alla vera fonte dei sentimenti a cui quasi tutti si abbandonano senza analizzarli.
Molto interessante è la Prefazione del traduttore in cui l’autrice esprime la sua esigenza di attenzione al mondo femminile:
Avverto su di me tutto il peso del pregiudizio che esclude così universalmente le donne dalle scienze. […] Sono persuasa che molte donne o ignorano i propri talenti, a causa del difetto della loro educazione, o li sopprimono a causa dei pregiudizi e per mancanza di coraggio nello spirito.
Emile du Châtelet racconta di aver sperimentato personalmente l’esclusione dall’educazione filosofica e scientifica.
La riscoperta del testo di Emile du Châtelet ha un valore esemplificativo che va oltre l’autrice: invita alla ricerca delle opere di altre donne del XVIII secolo ancora poco conosciute che potrebbero contribuire ad ampliare non solo la storia della cultura ma anche la storia della filosofia in cui fino al Novecento compaiono solo nomi maschili.
Titolo: La favola delle api
Autore: Émilie du Châtelet
Editore: Marietti 1820
Anno: 2020
Pagine: 192
About The Author: Concetta Ippoliti
Sono insegnante di lettere presso la scuola secondaria di primo grado, laureata in Filosofia, ho conseguito il master di II livello in Consulenza filosofica presso l’università di Tor Vergata, Roma. Utilizzo le abilità del counseling in ambito scolastico attuando con gli allievi e con le famiglie l’ascolto attivo, la comprensione, l’empatia, l’accettazione dell’altro.
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