La scrittura nasce con lo spuntare del giorno. Essa diviene l’arma per rinascere dalla notte, un raggio di sole che, anche se tutto si prepara per ospitare pioggia e fulmini, è sempre presente e combattivo. Scrivo per annunciare e abbracciare l’alba, quella del mondo e quella delle singole anime.

Del resto, l’essere umano stesso è un’alba: risorge sempre accarezzando il buio e rilucendo ogni volta più forte ricominciando sempre a scrivere la sua vita tra righe complesse e parole che cullano o feriscono. La scrittura diviene dunque passo, sguardo, vita incarnata che rinasce e combatte ogni giorno. Ognuno scrive quotidianamente per rinascere alla propria vita, trasformato, rigenerato, vivo: siamo scrittori della vita con i nostri modi di essere, attraverso sguardi dalle mille pieghe di bellezze uniche, con sfumature di caratteri, pregi e difetti.
La scrittura quindi non è solo un “mondo” per chi ne ha una vocazione precisa o talento, essa è in realtà una dimensione esistenziale che, con delle penne speciali chiamate anime, abitiamo ogni giorno con difficoltà e bellezze, con fatiche e gioie, confusi e speranzosi.
Essa è una dimensione che si amplia continuamente e che è sempre fonte di ricchezza, novità e meraviglia da riscoprire e donare. Scrivere è quindi camminare seguendo la propria unica traiettoria di vita che, però, si intreccia costantemente con tante altre come in una giostra piena di navicelle che, girando su sé stesse, danno vita ad intrecci spericolati e entusiasmanti. Nella scrittura come dimensione esistenziale, l’intreccio di traiettorie di vita dà vita a righe di parole diverse e tutte ancora da raccontare.
La scrittura è l’alba che occorre alla vita affinché possa ritrovare la radice di forza per rinascere ogni volta: essa è il momento di luce, attimo di chiarificazione, che, anche nell’incertezza del buio, permette a ciascuno di tornare ad afferrare e quindi ad appropriarsi della meraviglia di cui si è composti e commisti. Essa è arma per rinascere che si serve di respiri ed anime umane.
A livello “professionale” io stessa sono anche una scrittrice e dico sempre che sono nata scrivendo ed eccone il motivo. Tutti nasciamo scrittori: sin dai primi passi, ci muoviamo inconsapevolmente tra righe e parole da rincorrere nel tempo, in sospeso su angoli di quaderni e tra pagine da sfogliare e libri di esperienze da accumulare.

Come modalità con cui la filosofia si dà nella contemporaneità per applicarsi ad una società tecnologicamente avanzata, ma umanamente fragile, la consulenza filosofica si serve spesso dell’esercizio della scrittura creativa e l’obiettivo è proprio questo: far tornare alla sua radice primordiale ogni essere umano, che è parte fondamentale della società con il suo lavoro, la sua famiglia, la sua intera vita. Una radice originaria che si mostra però solo all’alba, nel momento in cui, ogni giorno, riprende la sua scrittura esistenziale sul taccuino del mondo.
Dunque qual è questa radice? Perché appare solo all’alba?
È l’inchiostro di sfumature meravigliose che, trascrivendo parole di carne, riesce a trasformare l’intera realtà lasciandone costantemente traccia. La traccia di un’esistenza che rinasce dunque ogni giorno all’alba. E perché bisogna affidarsi a tale istante? Perché è un momento sacro? Cosa rappresenta in realtà?
L’alba è la luce che ogni essere umano conserva negli occhi, quella che alle volte sembra spegnersi, quella che di notte si perde, quella che alle volte si fa fatica ad alimentare, quella che, nel mondo dei “grandi”, si crede non tornerà mai più come quella che i “piccoli” possiedono. Quella che ci fa continuare a sognare e lottare, quella che a volte è così fioca che necessita di una “penna-anima” che, nell’esercizio della scrittura come dimensione esistenziale e semplice modo di vivere la propria vita, possa tirarla fuori e raccontarle da capo tutta la bellezza di cui è composta e di cui è capace.
Siamo scrittori di albe che portano con loro il profumo di sogni di notti difficili, ma momenti preziosi che fanno apprezzare la luce e capire la propria missione: mantenere le proprie albe accese e continuare a danzare tra righe di storie quotidiane faticose, incomprensibili, complesse, ma potenti nella loro fragilità e nella loro capacità silenziosa di abbagliare.
Esattamente come l’alba che arriva pian piano, sia delicatamente sia alle volte impetuosamente, per mostrare che ogni volta esiste una nuova speranza, un rinnovato orizzonte per scrivere la propria esistenza nell’affrontare anche nella prossima giornata, una luce interiore ed esteriore che nessuno mai riuscirà a spegnere, occorrerà solo custodirla. In che modo? Continuando a sussurrare alla propria penna-anima quelle storie di vita coraggiosa e fragile che nascono, o meglio, rinascono, ogni giorno, all’alba.
About The Author: Nausica Manzi
Sono laureata in Scienze filosofiche, ho un master in Consulenza filosofica ed antropologia esistenziale, ho una specializzazione in Tutela europea dei diritti umani; sono infatti consulente filosofico e mediatore civile.
Sono esperta di etica pubblica e di filosofia in azienda. Principalmente sono una scrittrice.
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