Recentemente ho affrontato con i ragazzi della classe terza media il tema dell’immortalità, con l’obiettivo di stimolare la riflessione e aiutarli ad avvicinarsi a diversi temi: la morte, il senso della vita, lo scorrere del tempo.
In questa occasione per dare avvio alla discussione ho utilizzato la visione di un film.

Tuck Everlasting

Ho proposto il film “Tuck Everlasting – Vivere per sempre, tratto dal libro “La fonte magica” di Natalie Babbitt.
Nel libro il tema dell’immortalità viene affrontato con delicatezza e una vena di magia ricordando al lettore che non si può avere la vita senza la morte e che quello che a prima vista può apparire un privilegio si rivela poi una terribile sciagura.
Il film racconta di Winnie, un’adolescente solitaria in conflitto con la madre, che scappa di casa e vive un’avventura inaspettata.
Incontra Jesse, un ragazzo gentile e sensibile e conosce tutta la famiglia Tuck che l’accoglierà nella sua casa prendendosi cura di lei.
Ben presto la ragazza sarà resa partecipe del segreto dei Tuck: hanno bevuto ad una fonte magica e sono diventati immortali e questa apparente fortuna ha trasformato la loro vita in una continua fuga.

Tecniche utilizzate

I ragazzi dopo aver visto il film sono stati divisi in gruppi.
È stato consegnato loro un foglio con alcune frasi significative tratte dal film; tra queste una riflessione di Angus Tuck, il capofamiglia che spiega a Winnie i vantaggi e gli svantaggi dell’essere immortali.

“Guardati intorno la natura brulica di vita.
Ci sono i fiori, gli alberi e le rane, tutto fa parte della ruota, continua a cambiare, continua a crescere come te Winnie. La tua vita non è mai la stessa.
Un tempo sei stata bambina, adesso stai per diventare una donna, un giorno sarai un’adulta, farai qualcosa di importante, avrai dei figli forse e poi un giorno ti spegnerai inevitabilmente come la fiamma di una candela, farai spazio a una nuova vita…è così che funziona la natura.
E poi ci siamo noi…quella di noi Tuck non si può chiamare vita, noi esistiamo, siamo come le rocce immobili sulla riva di un ruscello.
Winnie, tu vuoi davvero rimanere così come sei adesso, per sempre?
Nessuno vuole morire, ma morire fa parte della ruota. E’ come nascere, non puoi vivere senza morire. Non devi aver paura della morte Winnie, devi aver paura di una vita non vissuta.”

È stato chiesto ai ragazzi di porsi delle domande sul film che sono state poi condivise.
Ho spiegato ai ragazzi di non pensare in questa fase, alle possibili risposte, ma di concentrarsi su tutti gli interrogativi che venivano loro in mente, senza alcun giudizio e senza cedere alla tentazione di considerarli banali.

Una delle domande ricorrenti è stata quella sull’esistenza della fonte: cosa contiene l’acqua? Da quanto esiste?
E poi si sono chiesti: cosa vuole trasmettere alla ragazza, con le sue parole, il capofamiglia? Come si è sentita la ragazza dopo il discorso?
I Tuck affermano che la vita li ha messi da parte…come mai?
Una domanda è nata spontanea in tutti i gruppi: cosa avremmo fatto noi al posto di Winnie? Rifiutare o cedere alla tentazione di una vita eterna?
Dopo aver letto le diverse domande abbiamo raggruppato e riformulato quelle simili e ho proposto ai ragazzi un gioco di ruolo.
A turno hanno provato a rispondere mettendosi nei panni Winnie, del padre dei Tuck e dei diversi personaggi del film.
Due alunni hanno svolto il ruolo di osservatori e sono stati invitati a dare ai compagni un feedback su ciò che è avvenuto durante il laboratorio basandosi esclusivamente su quello che avevano visto o sentito senza giudizi o interpretazioni.
Durante il lavoro ho cercato di aiutare i ragazzi a mettere a fuoco problematiche che apparivano indistinte o confuse, stimolando la discussione, invitandoli ad esprimere un’ idea in altro modo, riformulando il loro pensiero per accertarmi che fosse esattamente ciò che intendevano dire oppure invitandoli a riflettere su come erano arrivati ad una certa affermazione.
I ragazzi hanno successivamente raccontato tutta l’esperienza in un tema dove hanno riportato le diverse emozioni vissute durante il laboratorio.

Si è trattato di un breve viaggio filosofico che li ha spinti ad interrogarsi sulla vita e sul suo senso attraverso riflessioni, discussioni e domande irrisolte.

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