Oggi ho iniziato l’incontro con le parole di Bjorn Larsson tratte dal suo bel libro Bisogno di libertà“…ci ha detto che nostro padre era morto…ha aggiunto che potevamo piangere. Cosa significassero esattamente quelle parole, “potete piangere” non lo saprò mai….quel che ricordo con abbacinante chiarezza, come fosse ieri, è che cercavo di piangere senza riuscirci. E con altrettanta chiarezza ricordo quel che pensavo: che dovevo piangere, era quello che ci si aspettava da me. Dovevo piangere perchè dovevo essere triste.”

L’argomento scelto è la libertà. Ci sentiamo sempre liberi di emozionarci?
Le parole del bambino che non riesce a provare i sentimenti che tutti si aspettano da lui, i sentimenti che si devono provare in certe circostanze, rieccheggiano nel cuore di molti partecipanti.
Subito Gabriella ricorda che anche lei è cresciuta con i “devi fare in questo modo, devi essere così“, riconoscendo di aver sempre accordato agli altri la libertà di essere se stessi, ma non averla mai avuta per sè.
A molti sarà capitato di vivere una situazione piacevole o spiacevole e di sentirsi quasi a disagio con gli altri per non riuscire a emozionarsi allo stesso modo. E di sentirsi in colpa perchè non si reagisce come la maggioranza, come tutti si aspetterebbero. Ma “ognuno soffre a modo proprio” suggerisce  Marco.

“Però stiamo parlando dei devo, cosa centra questo con la libertà” fa notare Angela.
Forse per conoscere meglio il significato di un concetto, è necessario a volte attraversare il suo contrario.

Ciò che si oppone converge, e dai discordanti bellissima armonia.”
Eraclito

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Ancora dal libro di Larsson: Per essere liberi bisogna avere fantasia, ma una fantasia radicata nella realtà. Bisogna sapersi immaginare altri modi di vivere, di pensare, di sentire. Non basta sperare. La speranza può dare coraggio, il che non è poco, ma non è perchè lo si spera, che si sarà liberi.”

“Posto che la libertà assoluta non esiste,” dice Pietro,” io penso che noi possiamo ricercare la nostra libertà nelle piccole cose quotidiane, questo significa che essa ha a che fare con i limiti della nostra vita. Per esempio, il male ad una gamba, che mi fa camminare male e piano, non mi fa sentire meno libero. Accetto questa limitazione e vado avanti.”

La libertà più autentica e più vicina all’essere umano, dunque, sembra proprio essere quella più intrisa di limiti che però non si trasformano in impedimenti.
Una libertà che ciascuno di noi vive nella propria quotidianità, quando riesce ad essere sè stesso nonostante gli ostacoli che la vita inevitabilmente gli pone davanti.

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