Nel mese di settembre ho tenuto la lezione inaugurale dell’anno accademico dell’Università degli Anziani/Adulti (sezione Cismon Bellunese) dal titolo “A che cosa serve la filosofia?”.
L’idea di proporre una lezione su questo tema è nata dalla volontà da parte della coordinatrice di far conoscere questa disciplina al pubblico e di spogliarla un po’ dai pregiudizi negativi che si porta dietro da sempre.

a cosa serve la filosofia

Il termine “filosofia” infatti anche nel linguaggio comune viene usato quasi sempre in senso spregiativo, pensiamo a espressioni come “Smettila di filosofeggiare” in riferimento ad una persona che sta facendo un discorso troppo ideale e poco pratico; oppure “Prendila con filosofia” per invitare una persona a superare un momento negativo con una certa leggerezza, potremmo tradurla con l’inglese take it easy. Inoltre i più pensano che l’unico sbocco lavorativo per un laureato in questa materia sia l’insegnamento di “Storia e filosofia” nei licei e quindi la filosofia diventa quella materia difficile dal contenuto un po’ oscuro riservata solo a studenti e universitari.

In realtà, originariamente la filosofia era caratterizzata da una dimensione fortemente comunitaria e veniva praticata in spazi pubblici insieme alle persone; è nota, per esempio, la figura di Socrate che interroga i suoi concittadini attorno alle questioni più salienti dell’esistenza di un uomo lungo le strade di Atene e nell’agorà. Nella Scuola peripatetica fondata da Aristotele, per fare un altro esempio, gli allievi avevano l’abitudine di discutere insieme ai loro maestri in giardino passeggiando.
La filosofia, dunque, è nata non per essere insegnata ma per essere praticata: il pensiero filosofico greco è scaturito e si è nutrito costantemente del dialogo e dell’incontro tra persone mosse dal desiderio di discutere di democrazia, leggi, origine delle cose, bene e male, bello, ecc.

Cosa significa quindi fare filosofia?
Significa allenare la nostra mente: ci prendiamo cura del nostro corpo, rendendolo tonico e bello ma perché non possiamo prenderci cura anche delle nostre idee rendendole coerenti con il nostro agire quotidiano?
La filosofia è saper argomentare, individuare le obiezioni e le contro-obiezioni ad un determinato enunciato trovando, appunto, degli argomenti plausibili a sostegno della propria tesi all’interno di un discorso. Prendiamo per esempio la frase “La felicità è far felici le persone a cui voglio bene”, siamo in grado di trovare cinque argomenti a favore e cinque invece a sfavore di questa tesi?
La filosofia è saper problematizzare e avere uno sguardo critico nei confronti di una questione, distinguendone in questo modo i molteplici aspetti e le numerose implicazioni, riconoscendo ciò che è vero e ciò che è falso. Pensiamo per esempio ad un tema attuale come quello delle fake-news, condivise sui social dagli utenti senza prima verificare né la veridicità delle fonti né la plausibilità del contenuto. Questo è solo un esempio di come problematizzare non sia un puro esercizio di pensiero ma abbia una ricaduta pratica nella nostra vita personale e sociale.
La filosofia è saper dialogare, ovvero confrontarsi con l’altro con la curiosità e la volontà di conoscere un punto di vista diverso dal proprio e questo implica riuscire a sospendere per un attimo il proprio giudizio per accogliere autenticamente quello che mi sta dicendo il mio interlocutore; essere disposti a mettere in discussione le proprie idee, perché il dialogo non è una lotta per la vittoria del più forte. La vera vittoria nel dialogo è accrescere la conoscenza su un argomento, su una persona e su se stessi.

Si pensa sempre alle idee come a qualcosa di puramente astratto e di conseguenza inutile, perché non possono essere maneggiate, toccate o viste, ma in realtà sono proprio le idee che guidano i nostri comportamenti e le nostre scelte: pensiamo a concetti come dignità, benessere, giustizia o amicizia con i quali abbiamo a che fare in ambito famigliare, lavorativo e personale.
La filosofia in questo senso aiuta a mantenere tonica l’elasticità della mente, come la pelle infatti anche le idee si possono indurire e non essere più in armonia con la realtà, provocando in noi una sensazione di disorientamento perché non riescono più ad orientare ovvero ad illuminare la via da percorrere.

“Imparare a vivere filosoficamente significa riuscire a guardare la vita da diverse prospettive, sollevarsi su di essa e volare leggeri su di lei per guadarla nella sua totalità, nella sua relazione con altre vite, significa darsi altre e differenti priorità, aprire lo sguardo e sollevare la testa per giungere nel tempo a cercare, trovare e poi percorrere un’altre strada, anziché intestardirsi su una strada senza uscita, se non quella della lamentazione e della frustrazione.”

Laura Campanello, Leggerezza

Iscriviti alla newsletter

Condividi su: