di Marina Bonetti, Consulente filosofico

Lavorare in un nido significa certo prendersi cura dei bambini, ma anche aver cura della relazione con i loro genitori. Anzitutto con le loro mamme, che il mattino appaiono fugacemente, in una nuvola di spossatezza e frustrazione, trafelate, come sperdute, spesso incerte, all’inizio quasi impaurite. Che, con un velo di disperazione, trattengono il piccolo fra le loro braccia mentre tu, con dolcezza e determinazione, lo accogli fra le tue. Donne che la sera nuovamente compaiono, questa volta come per incanto, se possibile ancor più stanche, ma sollevate assieme, per poi subito scomparire, fra parole d’amore e baci sulla bocca e uno spaesante alone di mistero e complicazioni. Madri che hanno deciso di affidare a te, proprio a te, la loro preziosissima creatura. Che talvolta ti venerano come uno dio. Che ti chiedono di dar loro quella ricetta. Che hanno borse piene di ciucci e salviette, di rossetti, di ormai troppo vecchi biglietti del cinema. E di domande. Che hanno sete di risposte…

 Ma l’educazione non è stregoneria. E la filosofia non è un’enciclopedia.

mamme e filosofia

Mamme a confronto nasce dall’esperienza e dalla consapevolezza di cui sopra ed è il primo ciclo di laboratori di consulenza filosofica dedicati alle mamme che ho tenuto fra aprile e giungo 2015, il venerdì sera, a cadenza mensile, presso l’Asilo Nido Il Cavalluccio Marino di Mozzecane di Verona, struttura nella quale opero quotidianamente anche come educatrice. I tre incontri, della durata di circa un’ora e mezza ciascuno, erano aperti alle mamme (e alle “ex-mamme”) del Nido, ma anche a tutte le madri esterne interessate.

Il nostro percorso è cominciato con una domanda: Cos’è mamma?. È poi proseguito, nel secondo appuntamento, con una discussione centrata sulla difficoltà dell’essere madre e si è concluso con un laboratorio su ciò che dell’avere figli rende più felici.

mamme e filosofia

Il lavoro realizzato in tutti e tre gli incontri, anche se differente nel pre-testo (la  narrazione scritta di un’esperienza, la ricerca di un concetto, la realizzazione di un disegno), è sempre stato un lavoro di riflessione sulle parole utilizzate dalle partecipanti per descrivere i loro vissuti, un lavoro di ricerca e di definizione, di chiarificazione e di presa di consapevolezza insomma. Un lavoro a tratti complesso: la fatica del pensiero (si sa?) non è cosa da poco. Un lavoro con-diviso, in un’atmosfera che è stata definita di raro “ascolto non giudicante”.

Ci sono state risate rumorose, ma anche lacrime a stento trattenute (le mie) e discretamente versate. Lacrime di com-mozione, soprattutto. Perché madre è tante cose. È accoglienza e dono. È per sempre. È paura, ansia, rabbia…abbandono?

mamme e filosofia

Ogni laboratorio si è concluso con la scelta di una parola da “portare con sé”, che qui di seguito riporto: confronto, dilemma, amare incondizionatamente, emozioni, dubbio su chi sia la mamma, accoglienza, condivisione, significare, forza, comprensione, attenzione… Parole, queste, che sono capaci di riassumere lo stato della ricerca cominciata in questo primo ciclo di incontri e che, in qualche modo, riescono persino a dirci che cosa mai sia la consulenza filosofica.

mamme e filosofia

Fare filosofia con le mamme significa certo prendersi cura delle loro esperienze, delle loro parole…del loro pensiero, ma anche aver cura dei loro bambini. Perché in tal modo, come qualcuno saggiamente mi ha detto, un giorno non troppo lontano, questi bambini, avranno dei genitori filosofi.

Perché educatori non si nasce, ma filosofi si diventa.

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