Il termine militante deriva dal latino miles che significa milite, soldato.
È singolare che questo termine sia arrivato fino ai giorni nostri ad indicare principalmente coloro che, all’ interno di organizzazioni o partiti politici, anche attraverso la violenza, tentano di difendere o diffondere il proprio ideale.
Negli ultimi anni, se non addirittura giorni, sentiamo sempre più spesso utilizzare questa parola per definire la frangia violenta islamica. In questo senso, come accaduto in Italia negli anni settanta, il termine diventa quasi sinonimo di terrorista.
Ma militante è anche colui che tenta di difendere un credo, politico o religioso, non necessariamente con metodi violenti ma, senza dubbio, con determinazione.
È interessante vedere come questo termine sia impiegato in senso positivo e al contempo negativo, ma in entrambi i casi ha un sottofondo “militare”, nel senso che l’immagine che si associa alla parola è sicuramente quella di qualcuno che, a testa alta, marcia in difesa di qualcosa.
In ambito politico, specialmente a sinistra, il vocabolo sta ancora ad indicare quella parte dell’organizzazione politica che si dedica alla sussistenza del partito e dei suoi ideali, attraverso un impegno che prevede diverse accezioni: dalla propaganda nelle piazze o nei forum, all’allestimento, anche fisico, fisico di tutte quelle strutture che servono alla diffusione di un ideale.
La militanza politica è un aspetto che si sviluppa prevalentemente all’interno dei grandi partiti del Novecento, ma che è arrivata fino ai giorni nostri, assumendo molteplici sfaccettature.
È davvero appassionante vedere come questa parola, dall’antica Roma, sia arrivata sino a noi, mantenendo quasi intatto il suo senso originario più profondo.
Certamente, la militanza politica è un aspetto importante per la sopravvivenza di un organizzazione politica o sindacale, e si associa inevitabilmente a molti dei termini incontrati nella rubrica “Politeia”, dal momento che è quella componente umana di una struttura fondamentale e anima stessa dell’ideologia che, qualsiasi apparato, tenta di sostenere e diffondere.
Può, quindi, sussistere un partito senza i suoi militanti?
Film consigliato: La meglio gioventù, anno 2003, regista Marco Tullio Giordana
Libro consigliato: Franco Milanesi, Militanti. Un’antropologia politica del Novecento, Milano, 2010
Valentina Dascanio
[Tutte le immagini sono tratte da Google Immagini]
About The Author: Valentina Dascanio
La passione per la consulenza filosofica è nata fin dall'università poiché la filosofia è di tutti e può essere utile per affrontare ogni dinamica quotidiana, personale o sociale. Alla luce di questo pensiero nel blog mi occupo in particolare di tematiche che riguardano la società , la politica sia a livello nazionale che internazionale.
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