Continua l’appuntamento settimanale presso il centro di salute mentale ed è bello vedere come il giovedì sia ormai diventato sinonimo di filosofia: “Oggi è giovedì perché c’è filosofia..allora mi ferma a fare l’attività!”
Al gruppo dei partecipanti fissi si sono affiancate alcune persone nuove grazie soprattutto al passaparola, attirate da un’attività che unisce riflessione e divertimento.

Quello di oggi non è un vero e proprio argomento, ma un esercizio (ideato da Oscar Brenifier) per allenare le nostre capacità critiche. Nella nostra vita quotidiana, infatti, molto spesso ci capita di prendere per vere affermazioni di carattere generale senza in realtà chiederci fino in fondo se siamo d’accordo o meno, le facciamo nostre solo perché magari le abbiamo sentite dire da una persona di cui abbiamo molta stima oppure perché la maggior parte delle persone ha sempre pensato in questo modo; in realtà riguardo a questo tipo di frasi (per es. I bambini ne sanno meno degli adulti oppure I ragazzi sono più forti delle ragazze) bisognerebbe tenere conto del contesto in cui vengono dette e dei casi particolari che le possono invalidare.

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Una parte dell’esercizio consiste nell’ipotizzare i motivi per cui l’espressione “La gente è gentile” potrebbe essere falsa.
Innanzitutto ci sembra scorretto usare il termine gente perchè in realtà, fa notare uno dei partecipanti, la gente non esiste; questa parola, infatti, essendo troppo generica rischia di deresponsabilizzare le persone demandando sempre ad altri il compito di essere, in questo caso, gentili.
Dobbiamo essere noi prima di tutto a voler essere gentili senza pretendere qualcosa dagli altri.
La gentilezza è un attitudine mentale, un comportamento che alcuni possono seguire solo per convenienza, per paura, per educazione o per sembrare una persona diversa; per non restare da soli e per dimostrarsi più forti.

Il secondo slogan che prendiamo in considerazione recita “Bisogna diffidare degli stranieri“.
Gli stranieri rappresentano una delle tante categorie di persone che vengono prese di mira e oggetto di slogan da campagna elettorale, potremmo dire; purtroppo ancora oggi la diversità spaventa e, come succede per tutto ciò che ci fa paura, ci dimentichiamo che dietro la parola straniero c’è un mondo e ci sono degli uomini. 
Bisognerebbe avere la testa per conoscerli e la voglia di incontrarli.

Infine l’ultima frase su cui ci siamo soffermati è stata “Bisogna seguire le regole”.
Subito qualcuno si chiede a quali regole si fa riferimento, perchè se pensiamo ai cartelli stradali è fuori discussione che dobbiamo seguirli, ma se invece prendiamo in esame le regole dell’educazione o quelle dettate dalle famiglie si potrebbero trovare delle eccezioni, soprattutto quando si trasformano in imposizioni.
In questo caso il dialogo si è più concentrato a far emergere i lati positivi della nostra affermazione iniziale, mettendo in evidenza che l’essere umano ha bisogno di un certo contenimento per poter vivere insieme agli altri; la regola quindi può rappresentare paradossalmente la libertà, perché permette di esprimerci e di esistere!
Quando si è sbagliato tanto, le regole si rimpiangono!

Il tempo è tiranno e la regola ci impone che a mezzogiorno dobbiamo finire.

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