In questo periodo dell’anno la natura si prepara per l’inverno. Questa fase richiede molta energia. Ma in quali modi ci si prepara e da dove arriva questa arcaica pratica? Dopo Demetra parliamo della figlia Persefone. Entrambe I-dee del mistero della trasformazione.

Questa idea, evoca in me l’immagine di un momento particolare della vita, quando le giovani donne e i giovani uomini, sono pronti per iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro scegliendo una professione. Un momento colmo di grandi speranze e un po’ di timore per il futuro, per essere assoluti principianti ma con tanto desiderio di fare nuove esperienze.
Un po’ come l’eroe delle fiabe, quando lascia il luogo sicuro dove è cresciuto per intraprendere il viaggio. Dai genitori ha ricevuto un dono, è il suo momento, quello nel quale si è pronti anche ad avventurarsi in selve oscure, lande inesplorate, per trovare se stessi e la propria realizzazione. In altre parole possiamo chiamarlo il viaggio dell’anima.
Analisi filosofica
Persefone per i greci, Kore o Proserpina per i romani, Armonia per i culti della Tracia era associata a riti e culti misterici e riti di passaggio.
Nei misteri eleusini veniva rappresentato il mito del rapimento di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la discesa o la perdita, la ricerca e l’ascesa. Il rito era diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda, grandi misteri, si svolgeva in autunno.
L’antropologo Van Gennep osservò tre stadi in tutti i riti di iniziazione: separazione, transizione e reintegrazione.
Nella prima fase l’individuo viene separato dal contesto in cui si trova (es. l’individuo viene mascherato e portato nella foresta), nella seconda attraversa un passaggio simbolico che rappresenta il culmine della cerimonia (es. affronta una prova), nella terza viene reintegrato alla sua esistenza con un nuovo status sociale.
Nella cosmogonia etrusca il dio dell’oltretomba era chiamato Aita (o anche Eita) e la sua sposa era la regina Phersipnai. Il mondo del sottosuolo terrestre celava un altro mondo, inferiore e interiore, oscuro e divino e dalle singolari opere che hanno lasciato, sembra credessero che la terra e il sottosuolo fossero in speciale contatto fra loro.

Al fianco di Persefone troviamo Ecate, divinità psico magica, in grado di viaggiare liberamente tra i mondi e nei sogni. Spesso raffigurata con delle torce in mano, proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti.
Le sue arti poi si estendevano alla magia intesa come guarigione dell’anima attraverso il sogno. A lei era devota la Sibilla di Cuma, che praticava la sua arte psico magica in una grotta.
L’idea Persefone-Ecate è associata a fenomeni particolari legati al mondo del sogno, della coscienza e del paranormale (fenomeni dissociati della coscienza, sonnambulismo, trance non indotto, incorporazioni non identificabili, disturbi del sonno, visioni, sogni premonitori). La coscienza di Persefone è come la luce dello speleologo, uno sguardo di chiarezza nelle zone buie del passato, sulle radici, sulle sofferenze. E’ un processo di una mente ripulita che è pronta per osservare in profondità la nuova vita

Osservazioni dal laboratorio di pratica filosofica
Dai vari laboratori e percorsi di pratica filosofica mi viene in mente il lavoro fatto con una giovane donna in Toscana. Aveva partecipato al gruppo ma decidemmo insieme di iniziare anche un percorso individuale. Ricercava quel coraggio per congedarsi amorevolmente ma con fermezza dalla madre per iniziare una nuova esperienza di convivenza e un nuovo lavoro in un nuovo paese. Aveva molta paura ma anche un forte desiderio di costruirsi una professione e realizzarsi. Creammo insieme un diario di bordo intitolato il viaggio dell’eroe, dove lei riportava i suoi pensieri, sogni, poesie, disegni, desideri. Ma davvero sorprendete fu il lavoro sull’albero, come un grande disegno a parete, dove lei appuntava riflessioni a seconda di dove si trovasse la sua coscienza e le caratteristiche.
Riflessioni
Questa idea rappresenta il superamento della disperazione durante un passaggio importante di crescita per ritrovare la gioia e la pace in un nuovo luogo sicuro. Il processo ha a che fare con paure profonde e ombre ed è un invito a lasciare andare il passato per rinascere. Vorrei salutarvi e lasciarvi in riflessione con le parole di Hillman:
Il mondo infero è una comunità di figure innumerevoli
che riflette l’infinità dell’anima
e i sogni ripristinano nella coscienza questo senso del molteplice.
Per approfondire:
- Hillman J., Il sogno e il mondo infero, Adelphi
- Van Gennep A., I riti di passaggio, Bollati Boringhieri
- Feo G., La religione degli Etruschi: Divinità, miti e sopravvivenze, Effigi
- Platone, Fedro, Laterza
- von Franz M.- L., Le fiabe interpretate, Bollati Boringhieri
- Janet P., L’automatismo psicologico, Raffaello Cortina
- Aristofane, Le nuvole, BUR
- Mircea Eliade, Storia delle credenze e delle idee religiose, BUR
- Tonelli A., Eleusis e Orfismo. I misteri e la tradizione iniziatica greca, Feltrinelli
About The Author: Diana Marcheschi
Professionista delle pratiche filosofiche iscritta alla Associazione Pragma, educatrice e performer teatrale, insegnate di Qi Gong, laureata in Filosofia e Psicologia. Sono mossa da una grande passione per l’esplorazione del mondo e dell’animo umano. Ricercatrice freelance.
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