Per l’incontro settimanale di discussione filosofica al centro di salute mentale ho proposto un lavoro sulle parole. Un lavoro per riscoprire altre parole oltre a quelle che dicono il dolore, la sofferenza, la malattia.

Uno dei compiti della pratica filosofica in contesti come questi è proprio quello da un lato di arricchire di contenuti e di significato parole che ormai si alimentano solo di se stesse, ovvero non riescono più a prendere respiro e vita dal mondo esterno, parole che si accartocciano su se stesse, che hanno disimparato ad aprirsi al mondo. Dall’altro di creare terra fertile attorno ad esse, affinché le loro radici possano nutrirsi di nuove idee, significati e scenari.

Libro aperto - Le parole della salute mentale

Molte volte il rischio che si corre quando si tenta una spiegazione dei modi di stare al mondo di una persona malata, è quello di presentare semplicemente all’altro i suoi conflitti con le nostre parole e quindi di consegnargli un senso che è per noi, ma non per lui.
Le sue parole, ancora una volta, non vengono lasciate sussistere di per sé, ma vengono consegnate al medico perché siano esse sintomo e segno di conflitti al soggetto inconoscibili; ecco, quindi, che tali parole perdono il loro statuto esistenziale, perché non sono espressione della vita interiore del soggetto ma rinviano a conflitti che quest’ultimo non riesce a percepire.

Esercizio di pratica filosofica

L’esercizio, che ho voluto proporre in questo incontro, consiste nello scrivere da una parte uno o più termini che vogliamo cancellare perché ci hanno fatto stare male e rappresentano degli ostacoli, dall’altra invece delle parole che ci danno la forza di vivere e che vorremmo coltivare nel nostro futuro.
Ecco ciò che è stato scritto.

Parole da dimenticare: dovere, violenza, indecisione, apatia, incomprensione, solitudine, morte delle persone care, ozio, separazione, angoscia, malessere, delusione, paura di non riuscire ad aiutare in modo giusto le persone a cui vogliamo bene, possedere, senso di colpa.

Parole da coltivare: tenacia, senso del dovere, spontaneità, emozione, rispetto, voglia di vivere, affetto, salute discreta, comprensione, solidarietà, cambiamento, serenità, amore, fiducia, perdono, tenerezza, ascolto, autostima, musica, futuro, volersi bene.

Parole che raccontano, vivono e si fanno esistenza.

Condividi su: