A prima vista parlare di “officina filosofica” potrebbe sembrare un ossimoro, una contraddizione in termini; questo perché siamo abituati a pensare la filosofia come qualcosa di astratto, senza consistenza e praticamente trasparente rispetto alla concretezza della vita reale. L’officina invece è, nell’immaginario di tutti, un luogo di lavoro, di intenso lavoro, che sembra non consenta alcun tempo e spazio dedicato alla riflessione e all’introspezione.
La scelta di questo titolo vuole invece definire da subito l’anima di questo blog: uno spazio dove il pensiero e l’azione, la riflessione e la vita, non siano due universi paralleli.

L’idea dell’officina nasce proprio da questo: ogni artigiano mette a disposizione delle proprie mani un sapere che ha conosciuto e interiorizzato e che si trasferisce, migliorando costantemente con l’esperienza quotidiana, nella propria creazione; pensiero e creazione, idea ed azione diventano un tutt’uno, non può sussistere l’uno senza l’altra.
Così in un’officina filosofica il sapere non è un gioco vuoto, fine a se stesso, ma diventa il binario per la vita pratica, in altri termini la filosofia diventa una “forma di vita”.

In un’officina filosofica il punto di partenza è la condivisione e la cooperazione della conoscenza: il filosofo non vuole e non può essere da solo nella costruzione di un sapere che, proprio perché coinvolge l’uomo nella sua esistenza concreta e multipla, non può essere univoco, ma deve parlare “molte voci”, diventare non un insieme di suoni indefinito ma un armonia.

Questo progetto trova concretezza nella filosofia intesa come “pratica filosofica”: l’idea di questo blog nasce come punto di condivisione di queste esperienze, maturate in ambienti diversi, e soprattutto come uno spazio aperto al dialogo, sia con chi già conosce questa realtà, o con chi semplicemente abbia voglia di prenderne parte.

Condividi su: