Come ormai avviene da quasi tre anni, il giovedì svolgo il laboratorio di pratica filosofica presso il centro di salute mentale di Trento e mi piace proporre sempre spunti nuovi per avviare la discussione, che si sviluppa a partire da immagini tratte dalla storia dell’arte, da scritti poetici, giochi autobiografici oppure, come in questo caso, da film.

Per questo incontro ho scelto una scena tratta da “La Leggenda di Bagger Vance”, un film che narra la storia di un ragazzo, giocatore di golf, che pur tornando dalla guerra da eroe non riesce a superare i traumi di un’esperienza così atroce e decide di darsi all’alcol; solo una partita di golf, iniziata male ma conclusa da vincitore, riuscirà a risollevare le sorti del giovane protagonista del film.

In particolare la sequenza che abbiamo visto insieme è la seguente:

In questa gara, metafora della grande partita della vita, gioca un ruolo fondamentale Bagger Vance, il caddie che nel golf ha il ruolo di portare la sacca contenente tutte le mazze e di dare consigli sulla strategia da adottare. A questo punto del film Bagger Vance dice che l’unico modo per mettere a segno il punto vincente è riuscire a trovare la propria mossa, concentrandosi e mettendosi in sintonia con il mondo circostante.

Ognuno possiede dentro di sé gli strumenti da utilizzare per uscire da una situazione negativa e questi strumenti sono diversi per ciascuna persona ma sono ciò che la rende unica e autentica: vanno ricercati, coltivati e valorizzati.
Forza di volontà, capacità di lasciare andare e seguire lo scorrere della vita, pazienza, tenacia, amore per i propri cari: ciascuno ha il proprio swing.

La ricerca di queste forze interiori coincide in realtà con la ricerca di ciò che siamo, di quel nucleo identitario che ci rende unici e diversi da tutti gli altri; la conoscenza di se stessi che Socrate considerava punto di partenza per qualsiasi altra indagine conoscitiva.

Come dice Massimo Cirri nel video girato per il progetto “Mi ritorni in mente. Le parole che ci abitano: “la risorsa ti permette di risorgere anche quando la vita ti ha messo davanti dei casini belli grossi.

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