Il termine rivoluzione deriva dal latino revolutio-onis, “rivolgimento, ritorno”, che a sua volta prende il significato dal verbo revolvĕre “rovesciare”.

Nella sua accezione più ampia il termine indica un cambiamento radiale di una struttura definita sia essa sociale, politica o celeste. Nello specifico, in ambito politico, è un processo storico di durata variabile, violento o meno che va a modificare l’assetto istituzionale esistente.

Diverse ideologie, nell’ultimo secolo, hanno fatto della rivoluzione lo strumento primario e irrinunciabile di cambiamento delle condizioni sociali e politiche di uno popolo. Essa, infatti, è considerata quale momento storico imprescindibile per un reale capovolgimento delle istituzioni, al fine di raggiungere uno specifico assetto economico-politico.

In questo senso, quella più conosciuta, senza considerare quella francese, è quella di matrice marxista e quella cubana è certamente quella anche in termini di durata storica più esemplificativa della natura strutturale e ideologica del fenomeno.

gandhi

Gandhi

Ma non è possibile parlare di rivoluzione, senza guardare a quella totalmente non violenta di Gandhi, il quale si rifaceva alla teoria del “diritto di resistenza” di Locke, secondo cui è legittimo che le masse popolari si ribellino alle autorità sociali e politiche, quando subiscono un’evidente ed intollerabile situazione di ingiustizia.

Nella sua interpretazione della rivoluzione, Gandhi escludeva categoricamente che essa dovesse avvenire in termini violenti e che il popolo, anche di fronte a palese vessazioni, non avesse il diritto di utilizzare la violenza per modificare la propria situazione.

La rivoluzione è, quindi, un momento fondamentale della storia politica di un popolo nel momento in cui esso si trovi in una condizione di prepotenza da parte del governante.

La domanda semmai è: quale forma di rivoluzione risulta più efficace per il raggiungimento dell’obiettivo?

rivoluzione

Film consigliato: Che – L’argentino, anno 2008, regista Steven Soderbergh.

Libro consigliato: Mahatma Gandhi, La resistenza non violenta, Roma, 2000.

scritto da Valentina Dascanio

[Tutte le immagini sono tratte da Google Immagini]

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