“Un medico psichiatra dovrebbe accoglierti con un sorriso, basare la relazione con il paziente sull’empatia e darti speranza anche se la situazione è grave.”

Queste parole, dette da un’utente del centro di salute mentale in occasione dell’arrivo di un nuovo medico, ci hanno dato lo spunto per trattare un tema fondamentale nell’ambito della salute mentale, ovvero la speranza.

Desiderio, vorrei, futuro, guarigione, progetto, movimento, vita, domani sono alcune parole che ci ha fatto venire in mente il termine speranza, che rappresenta per certi versi il motore della nostra esistenza in quanto uomini; essa infatti è tipica dell’uomo che costantemente progetta il proprio futuro per cercare di esplorare nuove possibilità esistenziali che possano migliorare la propria vita, al contrario degli animali che sono invece guidati solamente dall’istinto.

ELIA: “Dopo aver conosciuto la disperazione, comprendi che cosa significa la speranza. Nella disperazione non c’è più niente, è tutto buio e sei praticamente morto, la speranza invece ti tiene vivo.”

FERNANDA: “Io associo la speranza al sole, ti fa sorridere e ti illumina.”

GIOVANNI: “ Arrivato alla mia età, ottanta, non credo più molto nella speranza…forse una volta ma adesso sono più realista.”

Aristotele sosteneva infatti che essa sia un atteggiamento tipico dell’età giovanile perché gli anni del futuro sono in quantità maggiore rispetto agli anni del passato, al contrario degli anziani che, avendo conosciuto le asperità della vita, sono più portati ad avere in piedi per terra: “I giovani sono mutevoli e presto sazi nei loro desideri[…]e vivono la maggior parte del tempo nella speranza; infatti la speranza è relativa all’avvenire, così come il ricordo è relativo al passato e per i giovani l’avvenire è lungo e il passato breve” (Aristotele, Rhetorica)
Nella mitologia greca la speranza era personificata da Elpis, uno dei doni custoditi all’interno del vaso di Pandora; si narra che Pandora, mossa dalla curiosità e disobbedendo agli ordini di Zeus, aprì il vaso che conteneva tutti gli spiriti maligni della terra e così facendo diffuse il male tra gli uomini, che prima invece vivevano in uno stato simile alla beatitudine. Solo nel momento in cui Pandora aprì nuovamente il vaso uscì anche la speranza, che riuscì a riportare vita tra gli uomini.

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GIULIA: “E’ molto bello questo mito perché spiega che la speranza è come una medicina che ci dona sollievo e ci fa andare avanti; la speranza per me è come un motore che fornisce combustione alla vita e come suo contrario vedo l’immobilità.”

ANGELA: ”Io faccio molta fatica a concepire la speranza, per me non esiste; anche da giovane non avevo speranze ma solo certezze, perché desideravo una cosa e riuscivo ad ottenerla…invece adesso non ho né speranza né certezze.”

Per concludere il nostro incontro propongo di pensare ad una persona di nostra conoscenza che possa incarnare la speranza, una persona che quando la vediamo ci viene spontaneo dire “Quella sì che affronta la vita con speranza!”

ELIA: “Sicuramente una delle mie figlie, perché è sempre propositiva, attiva, solare e con tanta voglia di fare.”

FERNANDA: “Mio padre, perché nonostante le molte difficoltà non si è mai abbattuto ed è riuscito ad andare avanti.”

“Quello che si spera si deve credere che possa essere ottenuto; è quanto aggiunge la speranza al puro desiderio.”
Tommaso d’Aquino

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