E’ la speranza una creatura alata

che si annida nell’anima-

e canta melodie senza parole-

senza smettere mai-

 E la senti dolcissima nel vento-

e ben aspra dev’essere la tempesta

che valga a spaventare il tenue uccello

che tanti riscaldò-

 Nella landa più gelida l’ho udita-

sui più remoti mari-

ma nemmeno all’estremo del bisogno

ha voluto una briciola – da me.

 Emily Dickinson 

 

Il ponte ha le sue arcate, dette anche occhi. Arcate che si sorreggono e lasciano passare, aperta architettura. Quello che si vede tra gli occhi di un ponte appare staccato e raccolto, come un pezzo di terra, cielo, pietre di elezione. […] La speranza ha i suoi passi, e i suoi occhi che danno a vedere e che vedono essi stessi. Occhi di elezione, dato che scoprono e rivelano. E anche quello che vedono gli altri occhi, se è visto con gli occhi della speranza, si trasmette nella sua significazione e persino nella sua forma e figura. […] Così, la fiumana dei sentimenti, dei pensieri, dei desideri, resta divisa dalle arcate della speranza per poi confluire nell’ampia, dominata corrente, sulla quale l’uomo è in grado di camminare. Accade, infatti, che in virtù e per opera della speranza l’uomo può realizzare quella cosa impossibile che è camminare sopra il proprio tumulto interiore, sopra il tempo che gli passa, e può in un certo senso elevarsi e sostenersi sopra la propria profondità.”

Maria Zambrano

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