Il termine tolleranza deriva dal latino tolerantia che, a sua volta, prende origine dal verbo tolerare.
Il significato del verbo è interessante dal momento che significa tollerare, sopportare.
Ma sopportare cosa? La diversità.

Si, perché tollerare vuol dire mettersi in quella condizione mentale ed emotiva, avere quella capacità di accettare e rispettare le idee e gli atteggiamenti altrui.

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Sembra facile, ma se ci si sofferma a pensare alle volte in cui si accetta senza giudicare o contrastare un’opinione o un’idea differente dalla nostra, si capisce come l’etimologia del termine sia coerente con l’uso.

Nel corso della storia, la tolleranza è stata spesso legata all’ambito religioso e politico, dal momento che essa è principalmente rivolta verso altre fedi religiose o politiche.
Diversi filosofi si sono occupati della tolleranza e di ciò che essa comporta, da Spinoza a Locke, passando per l’illuminismo di Voltaire fino ad arrivare ad Hannah Arendt.

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Quest’ultima ha connotato la tolleranza, forse nel senso più politico, intendendo con questo termine la capacità di pensare, anche per un attimo, che l’interlocutore possa aver ragione.
Partendo da tale prospettiva vale sempre la pena mettersi nella posizione di ascolto dell’altro. Sono, infatti, le divergenze politiche, oltre a quelle religiose, ad aver portato alle peggiori guerre e distruzioni, come la stessa Arendt ne è stata vittima e testimone diretta.

La tolleranza è ciò che permette l’incontro con il diverso senza violenza, ed è evidente come, spesso, questo non sia avvenuto. Ancora oggi, seppur in maniera meno lampante, tollerare, sia nel senso di portare che di sopportare la diversità, risulta quanto mai difficile e complicato, sia per quanto riguarda il dialogo tra le religioni, specialmente monoteiste, che per quanto concerne l’arena politica.

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Tollerare un’idea, un concetto, una posizione su una determinata questione, sembra non fare parte del panorama politico italiano. Continue violente contrapposizioni, dentro e fuori le aule del Parlamento, dimostrano come l’incontro con l’altro sia sempre segnato da violenza linguistica e talvolta fisica.
Si è totalmente perso quel sentimento ispiratore della famosa frase di Voltaire che meglio rappresenta, nella sua concezione illuminista, la tolleranza e la libertà che ne consegue “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.

Difendere e tollerare la diversità altrui al contempo tutela la nostra, così che si possa instaurare un dialogo autentico, pacifico e duraturo, evitando nuovi conflitti.

Film consigliato: Freedom Writers, anno 2007, regista Richard LaGravenese

Libro consigliato: Voltaire, Trattato sulla tolleranza, Milano, 1995

[Tutte le immagini sono tratte da Google Immagini]

 

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