Siamo approdati alla parte finale del nostro alfabeto!
L’appuntamento di oggi è con la lettera U di umiltà e unione.
Maurizio, UFE presso il centro di salute mentale di Trento, ci racconta che cosa significhi per lui essere umile e quale ruolo ha rivestito questa parola durante la sua malattia. L’umiltà viene spesso scambiata per sottomissione o scarsa stima di sè e per questo non è certo una virtù che viene apprezzata soprattutto nella società moderna; talvolta addirittura viene usata come sinonimo di umiliazione, proprio perchè la linea di separazione tra queste due parole è molto sottile.
Tuttavia, se guardiamo al suo significato originario, l’umiltà è quella facoltà che ci permette di accettare le nostre fragilità e di capire che da qualunque situazione, positiva o negativa, possiamo trarre un insegnamento per la nostra vita.
Mariacarla Franceschini, educatore professionale, lavora nell’area crisi e facilita il gruppo ‘uditori di voci’ all’interno del centro; proprio facendo riferimento a questi due ambiti, ha scelto la parola unione per ribadire quanto sia importante non restare soli durante un periodo di dolore. Sentirsi uniti agli altri, infatti, aiuta a riacquistare fiducia in se stessi e dona coraggio per affrontare le difficoltà.
Perchè è pur sempre vero che l’unione fa la forza!
#parolenonetichette
About The Author: Anna Pellizzari
Sono consulente filosofico e aiuto le persone a mettere in pratica la filosofia. Organizzo laboratori di filosofia con bambini e ragazzi, conduco caffè filosofici e corsi su misura in vari contesti, sono appassionata di tutto ciò che ruota attorno alla salute mentale.
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