Viaggiare è un’esperienza che ci porta a vedere e conoscere il mondo reale e a cui sono stati attribuiti nel corso del tempo innumerevoli significati.
Anche oggi il viaggio viene vissuto e interpretato in modi completamente diversi.
Quali sono i principali significati del viaggio?
La tendenza a viaggiare è una caratteristica dell’uomo fin dalla sua comparsa sulla terra.
Viaggiare è un modo di cambiare, una trasformazione che avviene attraverso la visione di nuovi luoghi e il contatto con persone e culture diverse. Può essere un modo per migliorare la propria esistenza e posizione sociale, a volte è una fuga o la ricerca della libertà.
Il fascino che da sempre questo tema ha avuto consiste anche nella capacità che esso possiede di rispecchiare la vita dell’uomo.
Vita e viaggio infatti sono forme di movimento e contengono il desiderio di cambiamento.
Il significato del viaggio è soprattutto nel suo percorso che ha una funzione formativa.
Nella letteratura ricorre ad esempio l’idea che quest’ultimo abbia la capacità di ampliare le conoscenze del viaggiatore contribuendo alla sua apertura mentale e migliorando la sua intelligenza.
Il viaggio di Ulisse
Esiste un’opera che riassume i significati concreti e simbolici legati al tema del viaggio: è l’Odissea. Oltre al ritorno in patria che rappresenta la meta finale dell’eroe che si ricongiunge ai suoi cari, è il racconto di tutte le avventure, le prove, vissute da Ulisse a dai suoi compagni.
Al viaggio infatti si lega il tema del ritorno alla famiglia e alla terra natale e quello della volontà di portare a compimento la missione, ma allo stesso tempo alimenta insieme alle relative scoperte, episodi più avventurosi.
La paura dell’ignoto è spesso sopraffatta dall’ansia di conoscere che spinge l’eroe a tentare nuove imprese.
Ulisse rappresenta l’intelligenza e la curiosità, è un personaggio assolutamente moderno e molto complesso.
Il momento in cui i compagni vengono trasformati in porci è l’immagine dell’abbruttimento dell’uomo, del prevalere dell’istinto sulla ragione. L’incontro con le sirene è la descrizione di una situazione in cui Ulisse tentato e attratto dalla sensualità di questi esseri misteriosi metterà ancora una volta a frutto la sua intelligenza per trovare il modo per resistere. Calipso, colei che nasconde, rappresenta una felicità finta, basata sul dimenticare la vita vera.
L’Odissea dunque è sicuramente un’opera ricca di significati metaforici e simbolici: il linguaggio del poeta è fatto di immagini spesso prese dalla natura e similitudini che arrivano direttamente, evocando sensazioni ed emozioni diverse nel lettore.
Il linguaggio metaforico
Il termine deriva dal greco metaphorein, “trasferire”, e significa sostituire un termine con un altro; si ha una metafora quando si parla di un oggetto nominandone un altro che ha in comune con il primo la caratteristica che si vuole evidenziare.
E’ uno strumento di comunicazione che cerca di arrivare nel profondo utilizzando l’intuizione.
La metafora è uno stimolo per chi la legge o la ascolta oppure la crea e si ritrova a utilizzare parti nascoste di se stesso che lo rendono più libero di uscire dal ruolo statico vissuto quotidianamente.
La scrittura metaforica, l’utilizzo di simboli e immagini ha un valore ermeneutico: la metafora infatti trasforma il significato in senso, ponendo l’attenzione sul come si manifestano le cose e modificando lo stato d’animo di chi le coglie.
Il linguaggio metaforico ha il potere di smuovere il pensiero: da una posizione descrittiva degli eventi ci si sposta ad una posizione esperienziale, che coinvolge i sensi e le emozioni.
Utilizzare il linguaggio metaforico significa creare, comprendere più a fondo se stessi e le proprie possibilità espressive e riprogettarsi grazie alla parola, al linguaggio.
La scoperta del proprio posto nell’ordine naturale delle cose può manifestarsi anche grazie a una metafora, attraverso le parole che rinviano ad altro rispetto al loro diretto significato.
Le metafore filosofiche
Sono le metafore che rimandano a riflessioni esistenziali e si interrogano sul senso della scrittura o della vita propria ed altrui. In questo caso la metafora ha un valore concettuale contribuendo a dare un ordine alle esperienze.
Sono di aiuto nell’ interpretazione del mondo perché uniscono le immagini alla scrittura: usate in diversi ambiti della vita quotidiana possono avere il potere di influenzare scelte e decisioni.
Nella storia della filosofia la metafora e il valore delle immagini è stato riscoperto alla fine dell’Ottocento da Nietzsche. Il filosofo afferma che il linguaggio è una convenzione la cui essenza non è quella di rappresentare la natura delle cose. Esso è un sistema di metafore, liberamente prodotto e pertanto non va inteso come l’unico modo corretto e valido di descrivere il mondo. Nietzsche esalta in questo modo l’artista creatore e forgiatore di immagini che non è guidato dai concetti ma dalle intuizioni.
Le metafore possono essere molto utili quando si tratta di trasferire un concetto, mettere in evidenza un punto, offrire una possibilità, stimolare un dubbio. Per questo possono essere utilizzate nella formazione e esistono metodologie e tecniche che aiutano a costruirle.
A volte non è facile spiegare le diverse situazioni di vita ma si possono sostituire simboli ed immagini che rimandano ad altro e trasformano l’esperienza in qualcosa di nuovo.
È il cambiamento di punto di vista che può aprire nuove porte e aiutare a trovare soluzioni prima insperate.
Per approfondire:
Autore: Consuelo C.Casula
Titolo: Giardinieri principesse porcospini. Metafore per l’evoluzione personale e professionale
Editore: Franco Angeli
Anno: 2018
Pagine: 224
About The Author: Concetta Ippoliti
Sono insegnante di lettere presso la scuola secondaria di primo grado, laureata in Filosofia, ho conseguito il master di II livello in Consulenza filosofica presso l’università di Tor Vergata, Roma. Utilizzo le abilità del counseling in ambito scolastico attuando con gli allievi e con le famiglie l’ascolto attivo, la comprensione, l’empatia, l’accettazione dell’altro.
More posts by Concetta Ippoliti